17 dicembre 2017- Lui ci parla ancora?

Sul suicidio se ne leggono tante. C’è chi lo considera un atto di eroismo, chi una semplice anticipazione quando non si sopporta più la difficoltà della vita. C’è chi dice che il suicidio è esaltante quando lo si conduce da intellettuale, consapevole della banale miseria della vita. Di sicuro vi è l’impossibilità di darne una spiegazione certa e univoca.
Un giorno con Luciano stavamo salutando un amico all’aeroporto e ci siamo sentiti dire “Ecco, ora potrei anche suicidarmi perchè sono felice e ho avuto tutto dalla vita”.
Il nostro affetto verso l’amico ci lasciò scioccati. L’idea di perderlo ora che il legame si era così cementato, era per noi insostenibile e ogni tanto riflettevamo sulla frase che sembrava anormale.

E poi Luciano, proprio lui, si lancia nella più classica delle contraddizioni e il 17 dicembre del 2012 con lucida determinazione si lascia cadere nell’acqua gelida del Po .

No, non è possibile, proprio lui.
In quanti ci siamo interrogati sul perchè Luciano ci ha lasciati senza un avviso e una richiesta di aiuto! Recentemente ho incontrato la frase di commiato di Cesare Pavese e l’ho sentita così calzante a quanto è accaduto che mi par di sentirla sulle labbra di Luciano.
“Vi perdono tutti perchè non avete capito senza che io ve lo dovessi spiegare…ma state tranquilli, non avete colpe, vi chiedo perdono per quello che non sono riuscito a fare e per l’aiuto che non sono riuscito a darvi”.

Ecco mi pare di sentirlo dire questo e anche …”non fate pettegolezzi!”.