12 ottobre 2018 – ‘SPETA CHE TI RACCONTO”…DI EBREI A ROVIGO SOTTO IL FASCISMO E LA REPUBBLICA SOCIALE

Ebbene si vogliamo raccontare la nostra storia, sempre uguale e sempre diversa.  Uguale come quella di tutti i diritti negati in tempi ed epoche diversi ma nelle stesse forme. Diversa perché ogni famiglia di cui ci siamo occupati nella ricerca sull’internamento libero” degli ebrei stranieri sotto il fascismo, ha una propria storia.

Nell’ambito della Giornata Europea della Cultura Ebraica che ha quest’anno come tema portante lo “story telling” abbiamo voluto raccontare a Rovigo la storia degli Hendel un nutrito nucleo familiare di ebrei jugoslavi fuggiti appena in tempo per non cadere nelle mani dei nazisti che invadevano la Jugoslavia, o  in quelle degli ustascia di Ante Pavelic , fantoccio di Mussolini.

Lo abbiamo fatto in collaborazione con l’associazione culturale Teradamar, con il Centro di Documentazione Polesana e con l’Anpi per provare a sognare insieme che la cultura si possa trasmettere e con essa la giustizia.  “La giustizia deve essere di questo mondo”   scrive Donatella di Cesare  nel libro in cui analizza il pensiero ebraico e l’azione che ne consegue nel segno della tzedakà – la giustizia ebraica – e nell’impegno preso nell’Esodo, «faremo e ascolteremo».

La giustizia non è nella “sacralità della legge” ma nella sua applicazione alla vita dell’uomo e alle sue molte sfaccettature perché  la legge è sacra in quanto data da  Dio   ma è l’uomo a doverla applicare secondo giustizia ossia proporzionando diritti e doveri.

Nei 70 anni dalle leggi razziali e razziste promulgate dal fascismo nel 1938 abbiamo fatto passi avanti ma non siamo immuni da molti passi indietro e per questo dobbiamo coltivare il sogno che conoscere la storia possa servire per correggere gli errori.