10/11 maggio 2017: Eric Gobetti parla di Balcani e di Partizani

Un doppio incontro con Eric Gobetti, si terrà nello stile del Fiume nelle serate di mercoledì 10 a Guarda Veneta e giovedì 11 maggio ad Adria.

Nel complesso si parlerà di Balcani un’area affascinante per il mix di culture che da ricchezza si trasforma spesso in occasione di violenze e conflitti , non a caso nelle definizioni più ricorrenti si parla di “polveriera del Balcani”!

Nella serata di mercoledì 10 maggio, alle ore 21.00, presso la biblioteca di Guarda Veneta (Ro) si terrà il primo di una serie di incontri letterari che la nuova Amministrazione Comunale  ha voluto organizzare per dare ai cittadini  occasioni di riflessione e di incontro.                Eric Gobetti, storico free-lance che si è sempre occupato della storia moderna dell’Ex-Jugoslavia, presenterà il suo libro “Sarajevo Rewind” (Miraggi edizioni) che ripercorre le strade di Franz Ferdinand, l’imperatore della “Kakania” di Musil, e del suo antagonista sconosciuto Gavrilo Princip, giovane irredentista che manderà in frantumi un Impero ed una intera civiltà.

Quella che lo storico e viaggiatore torinese ci presenterà è una storia reale più avvincente di qualsiasi invenzione letteraria, che verrà calata nella realtà post-bellica dei paesi dell’Ex-Jugoslavia, teatro dell’ultima guerra europea.

A seguire, giovedì 11 maggio, sempre alle ore 21.00 presso il cinema Politeama di Adria, in collaborazione con l’ANPI di Rovigo sarà lo stesso storico a presentare il film che ha realizzato assieme a diversi Istituti storici, mettendo assieme testimonianze di reduci e immagini inedite di archivi cinematografici fino ad oggi chiusi al pubblico.

PARTIZANI è la storia di una divisione dell’esercito di Mussolini di stanza in Montenegro che dopo l’8 settembre non si arrende ai tedeschi ma si prende la responsabilità di combattere contro gli ex-alleati per abbreviare la guerra folle che stava distruggendo le nazioni europee frutto della I Guerra Mondiale.    La visione di un documento unico che ricostruisce una vicenda importante nel panorama resistenziale italiano ed europeo è arricchita da un montaggio accurato eseguito con l’aiuto dell’Istituto Cervi e dalla colonna sonora scritta da Massimo Zamboni chitarrista dei CSI.