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5 aprile 2013 – A LAURA FONTANA UN RUOLO PRESTIGIOSO NEL PROGETTO EUROPEO EHRI

Laura fontana e luciano bombarda

La notizia è recente e si perde nel mare della stampa sulla situazione politica, economica e sociale dell’Italia contemporanea. Nel contesto di una classe politica e dirigente che non esprime eccellenze che non siano autoreferenziali, i “saggi” scelti per far uscire dalla crisi l’Italia, sono persone certo di valore in quanto hanno fatto parte delle istituzioni del paese negli ultimi anni, ma proprio per questo sembra legittimo chiedersi cosa abbiano fatto per evitare questo imbarazzante stato di cose.

In parallelo ci sono persone e molto spesso donne, che operano a fianco ed ai margini delle istituzioni costruendo con duro lavoro, la parte del paese che funziona, e che come un silenzioso ingranaggio fanno camminare la macchina che altri provano a comandare malamente portandola fuori strada.

Una di queste, che Il Fiume si pregia di citare perché la nostra conoscenza personale ci mette al riparo da esprimerci per “sentito dire”, è Laura Fontana.  Giovane e capace impiegata del Comune di Rimini, Laura Fontana occupa da alcuni anni il ruolo di direttrice dell’Ufficio Memoria della città che dal 1968 si occupa di studiare e diffondere la conoscenza della Shoah tra le giovani generazioni.

In virtù dei suoi studi e del suo lavoro di diffusione Laura Fontana è divenuta Responsabile Italiana delle attività del Memoriale de la Shoah di Parigi, la prima delle istituzioni che subito dopo la guerra si è occupata della raccolta e catalogazione dei documenti sulla deportazione e l’Olocausto in Europa.

Il suo impegno organizzativo ha portato ai seminari di Parigi tantissimi insegnanti delle scuole italiane, oltre che membri di Associazioni ed Istituti Storici che si occupano di Memoria. Un lavoro enorme e gratificato da stima e riconoscenza di moltissime persone tra cui tanti giovani studenti.  La notizia recente è che Laura Fontana è stata nominata al vertice del Progetto EHRI (European Holocaust Research Infrastructure) come membro del direttivo.

Istituito nel 2010 grazie a un ingente finanziamento dell’Unione europea, il progetto EHRI è coordinato dal NIOD, l’Istituto olandese per la documentazione di guerra, con sede ad Amsterdam e riunisce  venti istituzioni di 13 Paesi europei e di Israele fra le più importanti al mondo per la ricerca sulla Shoah.

Riunendo gli sforzi e le competenze storiche e archivistiche di importanti istituti, europei (l’Italia non è purtroppo rappresentata) e non, EHRI si prefigge di facilitare la ricerca e far luce su aspetti dell’Olocausto che ancora non sono stati approfonditi e divulgare la conoscenza storica dell’evento Shoah anche attraverso Online Courses e le nuove tecnologie e, infine, promuovere occasioni di alta formazione scientifica per gli esperti dell’argomento che tuttora mancano in Europa.

Laura Fontana, lavora seriamente sul campo e raccoglie, all’estero,  i frutti che in Italia non le sono riconosciuti, ci viene in mente che anche Laura Boldrini è stata per anni tra i campi profughi del mondo prima che qualcuno pensasse di poterla mettere a capo di qualcosa, ci vengono in mente le centinaia di atlete e tra tante Josefa Idem, che nello sport e nel Coni non contano nulla ma sacrificano la loro vita sui campi sportivi. 
Non per resuscitare il vecchio femminismo ma quanto bene farebbe un po’ più di concretezza femminile nei ruoli di comando?  A Laura, cara amica de Il Fiume e di Luciano Bombarda, gli auguri di un grande successo .

6 marzo 2013 – “sotto la cenere sta la brace ardente”

bagnoli città della scienza

– “Sotto la cenere sta la brace ardente“. Con queste parole di speranza Roberto Saviano commenta quanto accaduto alla Città della Scienza di Napoli, andata distrutta il 4 marzo scorso a causa di un incendio doloso, le cui indagini sono ancora in corso.

Uno scheletro sul mare. Completamente distrutto lo Science Center, il planetario, sei capannoni per dodicimila metri quadri e danni per oltre venti milioni di euro. Nulla sembra sopravvivere a Napoli. Resta il teatro, da lì bisognerà ripartire, e Corporea, cantiere fermo da tempo, l’ultima parte di museo che doveva rappresentare il corpo umano.
Chi non c’è stato, non può immaginare la bellezza di questo luogo: per descriverla bisognerebbe saccheggiare Virgilio, che di questa baia è il nume tutelare.” Così  appare agli occhi di Roberto Saviano, che lo descrive dalle pagine de La Repubblica.
 
Il centro prende forma negli anni ’90, sul modello del parco de La Villette di Parigi di Adrien Fainsilber, a Bagnoli nell’area industriale dell’ex Italsider. Il complesso,  promosso da Vittorio Silvestrini, venne realizzato dall’architetto Massimo Pica Ciamarra, socio fondatore dell’Istituto per la diffusione e valorizzazione della cultura scientifica, recuperando una delle più antiche strutture industriali della zona, la ex vetreria LeFevre.

L’area su cui sorge è quella della piana di Coroglio, ai piedi della collina di Posillipo, già scelta da Greci e Romani per un insediamento di qualità essendo ricca di sorgenti termali. Balneolis venne infatti chiamata per la presenza di una piccola sorgente d’acque che confluivano in Balneum un piccolo insediamento bucolico.  Abbandonata nel corso del Medioevo, l’area fu valorizzata a seguito della “rinascita Ferdinandea” appunto da Federico II dalla metà dell’800, che vi insediò alcuni opifici ma soprattutto sviluppò l’insediamento residenziale di Bagnoli.

Dall’unità d’Italia, in nome della soluzione di problemi economici e sociali, venne scelta come sede di impianti industriali tra cui nei primi anni del “

8 marzo 2013 – Il Fiume e l’otto marzo

8 marzo 2013

Oggi 8 marzo si ricorda l’uccisione di 160 e più operai e operaie che bruciarono vivi chiusi in una fabbrica per produrre in condizioni di schiavitù.

auditorium mariano rovigoL’immagine a fianco è stata scelta dal Fiume per questa giornata e rappresenta l’ultima iniziativa fatta da Luciano Bombarda, il tema era il “Femminicidio”.
A buon titolo Luciano sta in mezzo a tante e diverse donne, come uomo che dava a tutti, ma soprattutto alle donne che lo circondavano, rispetto e certezza di essere uniche e ricche di valori. Da lui venivano sempre complimenti e mai sottolineature dei difetti, che pure le donne, come tutti, hanno. 
Un amore sincero e diffuso a piene mani.

Barbara Spinelli è l’ultima relatrice che ha avuto il piacere di conoscere Luciano e nei giorni scorsi  è stata a New York a parlare della situazione della donna in Italia e delle difficoltà del nostro paese a tutelare la vita e la dignità delle donne.  A lei e al giudice Silvia Ferrari, altra relatrice, il nostro saluto e grazie per l’intervento fatto all’Auditorium del centro Mariano di Rovigo grazie alla collaborazione di Suor Mariagrazia, una donna che ha fatto una scelta di preghiera.   L’incontro di dicembre 2012, fuori dalle date canoniche, testimonia l’interesse del Fiume per i temi caldi della società in cui viviamo, una società che proviamo a migliorare assieme agli uomini e alle donne che la compongono. Ancora un grazie a Luciano per la strada che ha indicato.
E per elencare solo alcuni temi caldi ricordiamo che:

– la richiesta alle autorità keniote di assicurare a tutti i cittadini il diritto al voto in piena sicurezza e soprattutto di garantire che non si verifichino stupri di matrice “politica” proviene dal Rappresentante speciale sulle violenze sessuali in aree di conflitto. L’alto funzionario Onu ha infatti ricordato come alle precedenti elezioni del dicembre 2007 siano seguite violenze in cui sono morte 1.100 persone, con 3.500 feriti e più di 600.000 dispersi. Sono stati migliaia gli episodi di stupro o di altre forme di violenza sessuale registrati allora.

–  Nella stessa direzione va anche la decisione dell’Onu di condividere di incriminare (anche) per violenza sessuale alcuni ex Khmer Rossi sottoposti a giudizio. Il Tribunale ha così ribaltato una sua precedente sentenza e ricondotto lo stupro a crimine contro l’umanità, probabilmente risentendo della crescente deplorazione internazionale delle violenze sessuali quali “arma di guerra”

–   Una consapevolezza che però non ne arresta l’uso. che denuncia in Siria un forte aumento di stupri e di violenze sessuali per intimidire le parti in conflitto attraverso la distruzione di “identità, dignità e il tessuto sociale di famiglie e comunità”.

– La terza maratona internazionale di Gaza, organizzata dall’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) per il 10 aprile, e’ stata annullata dopo il rifiuto di Hamas di far partecipare le donne. Lo ha annunciato ‘con rammarico’ l’Unrwa ‘dopo discussioni con le autorita’ di Gaza che hanno insistito affinche’ nessuna donna partecipasse’. Secondo i responsabili Onu, si erano iscritti 807 partecipanti, di cui circa la meta’ – 385 – donne.  Di queste, 266 erano palestinesi

26 febbraio 2013 – Ultimo impegno per la Memoria del 2013

Il Comune di Rimini si occupa di educazione alla memoria fin dal 1964, anno in cui venne organizzato il primo viaggio-studio a Mauthausen per le scuole medie superiori.

Da allora viene promosso ogni anno un programma educativo sulle tematiche della deportazione e dello sterminio che comprende sia iniziative di formazione e di aggiornamento per insegnanti e per studenti, sia eventi di divulgazione e di riflessione collettiva sulla memoria: spettacoli teatrali, rassegne di film, laboratori, conferenze e testimonianze di sopravvissuti.

la sal della cineteca di riminiPoiché il programma di educazione alla memoria viene concepito come itinerario didattico di conoscenza storica e di formazione personale, il percorso si conclude con la realizzazione di un viaggio-studio per le scuole, evento che contribuisce ad arricchire e consolidare l’esperienza vissuta dai ragazzi durante l’anno scolastico.

Il ricco programma del seminario 2012 -2013 ha ospitato martedì 26 febbraio presso la Cineteca Comunale di Rimini  l’incontro con l’Associazione Il Fiume dal titolo: “History happened also here. La storia è passata di qua. Dalle storie del Polesine alla storia comune europea passando dalla shoah“.

responsabile e relatrici del seminarioDi fronte ad un pubblico attento di circa 100 ragazzi delle scuole superiori con l’introduzione della dottoressa Francesca Panozzo,  Chiara Fabian ha presentato il caso emblematico della famiglia Buchaster, che ha attraversato tutte le fasi più drammatiche della storia del primo ‘900, passando dalla Polonia alla Germania di Hitler alla fuga attraverso l’Italia fino ad incontrare la “shoah”.

Le vicende dei Buchaster fanno parte della più ampia ricerca sull’internamento libero in Polesine, che si è arricchita recentemente di documentazioni originali conservate in Israele dai discendenti di Chaim Buchaster, che disperse i propri dieci figli tra la famiglia buchasterEuropa, Palestina e stati Uniti per dare al maggior numero di loro una chance di sopravvivenza in un mondo in fiamme.

Ai ragazzi abbiamo cercato di trasmettere, non solo la storia della famiglia internata a Costa di Rovigo, ma anche un metodo di ricerca che interseca fonti canoniche quali i faldoni degli archivi ufficiali, racconti di testimoni e materiali inediti ritrovati tra le carte conservate da figli e nipoti.   Più che confidare nella conoscenza allo scopo che quanto è accaduto “non si ripeta mai più” , abbiamo invitato i giovani a conoscere una storia comune che ha legato paesi diversi oggi riuniti sotto la bandiera dell’Europa, e da questa rafforzare il senso di una comune appartenenza.

17 febbraio 2013 – IL FIUME RICORDA LUCIANO CON GLI AMICI IN ISRAELE

il lungomare di tel aviv

Il Fiume è tornato in Israele per raccogliere l’affetto dei fratelli che Luciano Bombarda aveva trovato nel cammino della ricerca e aggiunto alla sua famiglia.

La missione che Luciano aveva intrapreso, scoprendo le storie delle famiglie internate in Polesine, allacciando i contatti con i discendenti dei sopravvissuti, ha formato una rete di rapporti che la sua scomparsa  non ha interrotto.
Come rappresentante del Fiume, ho deciso di visitare per alcuni giorni gli amici in Israele che non hanno potuto essere al saluto dato al Presidente de “il Fiume” a Ficarolo, per celebrare assieme a loro un ulteriore commiato.

Abbiamo ricordato il fondatore e anima del Fiume con Reuma Ayalon e Zohar Harpaz, figlia e itzak reichembaum e chiara fabiangenero di Esther Danon Ayalon ormai fratelli di sangue di Luciano, con Itzak Reichenbaum (sopravvissuto a ben tre selezioni di Mengele) e sua moglie Bella abbiamo ricordato la visita fatta nel 2009 guardando il tramonto sul mare ad Haifa.

Con Joseph Ben Zion (uno dei “ragazzi di Villa Emma”) e la moglie Dina Katan abbiamo ricordato l’amore di Luciano per il caffè turco preparato da Dina e la sua gioia nel supportare Joseph nella ripresa dell’italiano regalandogli  vocabolari e libri.

Abbiamo visitato Avivit Hai e il marito Jonathan, liutaio, con i loro tre straordinari bambini, che hanno trascorso bei momenti con Luciano sia in Israele che in Italia, Avivit è stata, inoltre, la traduttrice delle prime lettere che Luciano ha ricevuto dalla famiglia di Estika all’inizio della ricerca.

E per finire il Fiume ha partecipato ad un’anteprima della presentazione della storia della famiglia ai discendenti di Chaim e Feigel Buchaster.

Nella casa di Zvi Nathan Buchaster e della moglie Judith, nel quartiere di Rishon le Zion,  sila famiglia Buchaste riunita sono raccolti alcuni dei figli e nipoti dei discendenti del capostipite Chaim, internato a Costa di Rovigo e poi deportato ad Auschwitz con la famiglia.

Zvi è uno dei molti nipoti che sono nati in Israele dai figli che Chaim inviò nel paese quando in Europa o meglio in Germania, si cominciò a temere il peggio dai Nazisti.

Chaim Leib Buchaster di Lipsia, aveva 10 figli e pensò bene di dare a tutti una possibilità inviandone una parte in Israele (allora protettorato britannico), una negli Stati Uniti, una in Inghilterra con uno dei “kindertrasporten” che salvarono molti bambini da morte sicura, uno in Belgio e uno, Jakob lo tenne con sé con sua moglie Paula ed il figlioletto Manfred.

La sua scelta difficile ma avveduta consentì alla maggior parte di loro di sopravvivere e di dar continuità alla famiglia che ad oggi conta moltissimi nipoti. A loro Zvi ha voluto raccontare anche grazie alla testimonianza del Fiume, che ha trovato e raccolto il materiale degli archivi di Costa e di Rovigo, la storia italiana dei nonni e del resto della famiglia, ricordando l’impegno e il contributo del sindaco di Costa Antonio Bombonato, della sua famiglia e degli altri amici italiani che hanno aiutato i Buchaster.

Serata molto bella e toccante in cui è emersa tutta la gratitudine per chi ha aiutato a quel tempo, e anche per chi, più recentemente, ha consentito che questa storia emergesse dalla polvere degli archivi.  Grandissima ospitalità da parte di Judith la moglie di Zvi che ha allestito un meraviglioso buffet a base di insalate di frutta e verdura fresca di stagione, humus, trina e formaggi, poi dolci e caffè secondo la migliore tradizione israeliana, ma con una punta di organizzazione tedesca, che non guasta se usata a fin di bene!

M.Chiara Fabian