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Si ha democrazia quando il popolo può controllare l’operato del governo: accetterò il controllo del popolo, ho bisogno dell’energia del popolo, voglio ascoltare la voce del popolo.
Aung San Suu Kyi, 14 novembre

Ottobre 2010 – Vogliamo che la storia di EMERGENCY continui…

“Io sto con Emergency”, non è soltanto uno slogan, è la posizione della nostra Associazione rispetto a chi si impegna per garantire diritti ad un numero più vasto possibile di persone, senza toglierli agli altri.

Emergency e i suoi ospedali sono un esempio di efficienza non disgiunta dall’efficacia, anche in condizioni estreme come quelle della Sierra Leone ad esempio, uno dei paesi più poveri al mondo in cui c’è un ospedale che supplisce alle gravi mancanze sanitarie del paese.

E’ all’ospedale di Goderich, la capitale, che Emergency ha dedicato la campagna dell’SMS solidale di quest’anno.

Invitiamo tutti quelli che ci leggono ad inviare al numero 45506 un sms che porterà 2 eu direttamente tra le risorse dell’ospedale, e sul “direttamente” chi conosce la struttura organizzativa di Emergency può garantire!

10 ottobre 2010 – “Fiera del libro” Francoforte

david grossman

Ogni anno alla più importante fiera del libro del mondo, quella di Francoforte, l’Associazione dei librai tedeschi conferisce ad uno scrittore  il “Premio della Pace” e quest’anno il prestigioso riconoscimento è andato a David Grossman.

David Grossman, 56 anni, per chi non lo conoscesse, è uno dei maggiori scrittori israeliani, ma soprattutto un promotore del dialogo di pace fra israeliani e palestinesi, e la sua autorità in materia deriva dal suo spessore culturale ma soprattutto dalla sua umanità, lui che nella seconda guerra del Libano (2006) ha perduto il figlio colpito in pattuglia da un razzo degli Hezbollà.

La sua sofferenza si condensa in uno straordinario libro che è un inno all’amore per quanto tormentato, un atto di amore verso l’arida e straordinaria striscia di terra in cui “tutto ebbe inizio”, contesa  nei secoli ed ancor oggi, uno scavo nella complessità dei rapporti umani e della famiglia.
“Ad un cerbiatto somiglia il mio amore” è il titolo preso da un versetto della Bibbia ed è a questo libro che Grossman ha fatto riferimento nel suo straordinario discorso dello scorso 10 ottobre.

Non possiamo citare solo stralci di un discorso così importante, ma possiamo inserirlo integralmente sotto forma di allegato ed invitarvi a leggerlo, come possiamo invitarvi a leggere “Ad un cerbiatto somiglia il mio amore” certi di aver dato un ottimo consiglio a tutti gli amanti della Pace.

 

 

25 settembre 2010 – Un prete a ruota libera

La verve straordinaria di un grande uomo ha incantato il numeroso pubblico della serata che “Il Fiume” ha organizzato a Stienta e di cui seguono alcune foto.

Il sindaco Fabrizio Fenzi
Il saluto del sindaco di Stienta Fabrizio Fenzi

La platea del teatro di Stienta
La platea del Jubileum

Don Gallo            Don Gallo
Don Gallo sventola la bandiera della pace

Don Gallo

Don Gallo e Luciano Bombarda
Dan Gallo per tutta la serata ha parlato a ruota libera degli argomenti trattati nel suo libro ma ha anche spaziato tra i temi più attuali, parlando di CIE e dell’inutilità della politica del respingimento e dell’esclusione.

Don Gallo Baci ed Anna
Al termine della serata, incurante dell’ora si è trattenuto con il pubblico presente firmando i libri che molti dei giovani presenti hanno acquistato, scambiando con loro battute, ampliando concetti, incoraggiando alla resistenza civile.
Un esempio lui e la sua famiglia di resistenza attiva.

25 Settembre 2010 – UN PRETE DA…MARCIAPIEDE –

Don Gallo

 

Torna dopo due anni a Stienta, ospite de “IL FIUME”, don Andrea Gallo che, da quando ha scelto di farsi prete, ha deciso di ascoltare, di prendersi cura e di essere punto di riferimento dei più poveri, degli emarginati, di coloro che la società espelle perché non riescono, per vari motivi, ad essere omologati.

Trentadue anni fa fonda con pochi altri la Comunità San Benedetto al Porto a Genova proprio per accogliere e praticare concretamente ogni giorno e notte il Vangelo come sostegno agli ultimi, ai diseredati, ai barboni, ai tossici, ai rom-sinti,  ai clandestini, alle prostitute.

Lui, ottantaduenne, che viaggia da sempre “in direzione ostinata e contraria” nonostante i molti riconoscimenti della società civile, resta orgogliosamente un prete semplice.

Ha una propria visione e posizione rispetto a testamento biologico, liberalizzazione delle droghe, aborto, immigrazione e questi saranno i temi oggetto del dibattito che si terrà in sala Consigliare a Stienta, sabato 25 settembre alle ore 21.00, il giorno dopo la giornata dedicata dalla società civile a dire, in Veneto,  il proprio no ai nuovi lager.

Un prete ribelle, anarchico, discusso e amatissimo, un prete, come ama definirsi, “da marciapiede”.

Lui che impasta mani e cuore nelle realtà più dolorose della vita perchè “questa terra……. diventi cielo”

I LAGER DEL NUOVO MILLENNIO

CIE di Gradisca d'Isonzo 2010

Il CIE di Gradisca d’Isonzo, Italia 2010

La nostra associazione si occupa di memoria storica e ha concentrato la sua attenzione sul tempo in cui l’ Italia imitava i tedeschi creando nemici e richiudendoli in lager.

Nel 1941 intere famiglie disperate scappavano dalla Jugoslavia, dalla Germania, dalla Polonia per sfuggire la morte violenta, o per inedia, che era loro riservata dalle politiche razziali.

Dall’Africa colonizzata dagli europei non scappava nessuno, non c’erano nè il miraggio di una vita migliore, nè la possibilità di salire su un battello.

Dai campi di concentramento che Mussolini fece allestire, moltissime persone vennero mandate nei campi di sterminio, molte morirono per le condizioni igienico-sanitarie impossibili, molte scapparono diventando clandestini fino alla disfatta dell’Italia e della Germania alla fine della Guerra.

Oggi in Italia si allestiscono i CIE centri di identificazione ed espulsione dei “clandestini”, per rinchiudere uomini che scappano da paesi in cui è più facile morire che vivere.

Il vescovo Monsignor Lucio Soravito de Franceschi della diocesi di Rovigo, conosce le condizioni e le caratteristiche dei CIE e ha pronunciato chiare parole di condanna su come si affronta il problema dell’immigrazione.

A questo punto la Chiesa ha preso posizione, chissà se il paese la seguirà o se tornerà comodo sconfessarne il messaggio di tolleranza .