Non si vede bene che col cuore – L’essenziale è invisibile agli occhi

Oggi pomeriggio ero in un teatro

ma non ho visto uno spettacolo, né ho guardato un film.

Ho ascoltato persone ed ho sentito più volte parlare di memoria.

La memoria…cos’è in fondo??

La memoria è la vita che lascia una traccia dentro di noi.

Il passato che poi diventa la storia di ognuno di noi

La memoria…altro non è che il moto primario e perpetuo della nostra mente.

La nostra mente che sa in partenza cosa riporre nel cassetto dei ricordi, cosa salvare e cosa invece no.

Sa cosa può tralasciare e quali problemi vanno affrontati con subitanea velocità e spesso, ancor prima di averne coscienza, ha già formulato reali ipotesi di risposta.

Ed allora si cercano “nella memoria” quei dati che possono aiutare nella scelta.

Forse, molto più semplicemente, la memoria ci aiuta a discernere tra il bene ed il male. Confermare un’impressione o respingere un’idea, oppure ad esprimere un giudizio, in modo unico ed inequivocabile.

Ed è proprio quello che vediamo con il cuore che crea la memoria.

Nel bene e nel male.

Affinché certe nefandezze non accadano più

nel ricordo della disumanità che ha portato alla Shoah dobbiamo, aiutare la “memoria” per non dimenticare più.

Bisogna divulgare i valori irrinunciabili della coesistenza civile

In famiglia, nei luoghi di lavoro, nelle scuole.

Devi avere chiari “I Valori” dicevano i nostri genitori e prima di loro i nostri nonni….

I valori sono memorie positive che ci aiutano e ci indirizzano nelle scelte

La Civiltà, la Solidarietà, la Libertà!!

È la condivisione del patrimonio culturale con libera circolazione di idee che ci fa crescere e ci dà coscienza del diverso che è fuori da noi.

È la diversità che ci arricchisce e ci fa godere fino in fondo di questo LIBERO SCAMBIO.

Come qui, un gioco che mette in contatto le persone, un incontro e… la storia, come la vita continua.

“Si è liberi quando si gode della libertà della differenza.

Si è liberi quando si ottiene il rispetto dell’altro e lo si ricambia dello stesso rispetto”

Abbiamo ricevuto queste considerazioni in forma quasi poetica, da parte di un’ospite dell’incontro di lunedì 4 ottobre e pensiamo sia giusto trasmetterle a tutti per la loro intensità.
La pubblichiamo in forma anonima, se l’autrice vorrà, con piacere renderemo pubblico il suo nome.