LILIANA SEGRE – “Lezioni di vita”

liliana segre e il magnifico rettoreBella e maestosa cerimonia quella che l’Università di Verona ha organizzato per conferire la Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze Pedagogiche a Liliana Segre, una delle poche italiane sopravvissute al campo di Auschwitz.

Come Associazione “Il Fiume” siamo stati tra il numeroso e appassionato pubblico nell’Aula Magna del Polo Zanotto dell’Università scaligera in cui, un Senato accademico al completo, vestito con le toghe nere dal collo di ermellino, ha salutato e onorato la figura di Liliana Segre per il suo merito di testimone della shoah.

Se essere sopravvissuti non è un merito, anzi per molti è un peso insopportabile, il riconoscimento va tutto alla capacità di farsi testimoni dell’orrore ed in questo Liliana ha dato prova mirabile anche nel pomeriggio di mercoledì 15 dicembre 2010.

Alla cerimonia sono intervenuti il Rettore, prof. Alessandro Mazzucco, il preside della facoltà di scienze della formazione, prof. Mario Longo, ed il professore ordinario della stessa facoltà, prof. Gian Paolo Romagnani che ha tenuto la Laudatio.

Ogni cattedratico ha ampiamente illustrato la figura della protagonista, indicando con la dovuta precisione le motivazioni che hanno condotto all’assegnazione della prestigiosa onorificenza.

Poi è toccato a Liliana Segre condurre la Lectio Magistralis, atto finale prima della consegna del diploma, e in quel momento si sono spalancate le porte dell’emozione per la straordinaria “lezione dalla cattedra” che l’elegante signora milanese ha dato ad un pubblico attentissimo e fortunato.

Liliana Segre ha parlato a braccio, e del resto chissà per quanti anni la sua mente avrà elaborato nomi, date, sensazioni, volti, in attesa che il mondo le chiedesse di averne conoscenza, e a braccio è riuscita a fare una lezione di tenore superiore a quelle, seppur ottime, degli esimi professori che hanno parlato prima di lei.

Facile raccontare quello che si è vissuto sulla pelle, dove Liliana ha il sigillato il numero 75190, difficile mantenere il controllo delle emozioni, ma lei lo sa fare benissimo perché innumerevoli sono le “Lezioni di vita” che in questi ultimi anni ha dato a tantissimi giovani di tutta Italia.

Inutile ripercorrere la sua storia (meglio visitare il sito www.binario21.org ) ma ci preme sottolineare l’accento messo nel definire la sensazione più atroce, l’INDIFFERENZA.

L’indifferenza di tanti, di troppi italiani, di conoscenti, di insegnanti, di amici o presunti tali, quell’indifferenza che ha condannato a morte la sua famiglia e che, anche oggi, terrorizza Liliana Segre e deve preoccupare tutta l’Italia civile.

In uno straordinario pomeriggio invernale, ancora una volta ci siamo resi conto che la memoria, il ricordo, si riempiono di senso proprio guardando avanti e cercando di trovare un modo per essere diversi dagli italiani di allora e dai tanti italiani di oggi.

Bibliografia:
Daniela Padoan: Come una rana d’inverno, Milano, Bompiani 2004

Emanuela Zuccalà: Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah, Milano: Paoline Editoriale Libri 2005

liliana segre e maria pia bernicchia        liliana segre e luciano bombarda 
Liliana Segre con Maria Pia Bernicchia e con Luciano Bombarda e la delegazione de “Il Fiume”