La passione ha mosso i primi viaggi di Erik Gobetti in quella che era un tempo la Jugoslavia, una nazione federalista, in cui, le molte anime, erano state unificate da uno statista che aveva fatto della lotta contro il nazifascismo un legante fondamentale.
Studiare la storia significa conoscere una realtà nella successione dei fatti che l’hanno costituita, ma a questa conoscenza il giovane studente torinese, poi laureato in storia contemporanea, non può non avvicinare la conoscenza che deriva solo dal vivere tra la gente e con la gente.
Ed allora i viaggi che intraprende con ogni mezzo, in ogni stagione, nelle più remote regioni dell’area comunemente identificata con i “balcani”, gli sforzi che compie per imparare la lingua, diventano una grande occasione di approfondimento e aggiungono conoscenza a conoscenza.
E siccome la storia è fatta di corsi e ricorsi, le nazioni si costruiscono e poi si dissolvono, mentre i popoli restano con le loro somiglianze ma soprattutto con le loro diversità, pur viaggiando e mettendo assieme amicizie e rapporti istituzionali, nelle riflessioni di Erik Gobetti, saranno la complessità e le contraddizioni a prevalere e ad impedire di metter la parola fine ad un viaggio ancora in corso.
Come sempre il doppio appuntamento di venerdì 28 ottobre alle 17.30, a Ferrara in libreria Feltrinelli e a Stienta, in Sala Consigliare alle ore 20.45, porterà l’autore ad incontrare e ad affascinare, con il suo racconto, gli amici de Il Fiume, così che : “chi ha dimestichezza coni balcani si ritroverà volentieri in quelle pagine. Chi ne ha poca o pochissima sarà incuriosito e forse saprà dove fare il prossimo viaggio” (Daniele Gaglianone)