Lo sport italiano molto spesso non ha niente, strutture, soldi, facilitazioni legislative, spinta scolastica … tutto quanto serve per dare atleti di alto livello alle competizioni internazionali.
Nonostante questo l’Italia riesce anche a vincere medaglie, e molte, in proporzione alle strutture e agli abitanti.
Sarà perché abbiamo strutture ottocentesche che siamo primi nell’arma bianca o nel tiro di precisione? Di sicuro un’atleta in Italia si deve autofinanziare per ottenere dei risultati ma la cosa grave è che, indipendentemente dai risultati, è la pratica sportiva che non raggiunge livelli accettabili nei giovani e negli adulti.
Condizioni di lavoro, infrastrutture e collegamenti non efficienti, scarsa presenza di strutture, pigrizia da nuove tecnologie, costi dello sport, tutto rende il nostro paese un “no sport land”. Chi ha anche una minima occasione di partecipare ad eventi sportivi all’estero torna con un senso di inferiorità che è difficile spazzar via con dell’ottimismo a buon mercato.
I dirigenti delle varie Federazioni spesso sono ex atleti o politici trasferiti allo sport per gratificazione e perché ogni carica è buona per stare sulla scena. Spesso rimangono ai vertici per anni, senza un turn over che porti a ricambi giovani e con nuovo entusiasmo. Il vecchio “cursus honorum”, di latina memoria, è praticato con grande difficoltà o, semmai, in modo automatico, senza che siano le reali competenze e sensibilità a fare progredire le carriere.
Quali sono le donne ad esempio, dirigenti federali? Che fine hanno fatto una Paola Pigni, una Sara Simeoni e mille altre atlete di spicco alle quali si propongono sempre ruoli di “fatica”, ma mai di decisione?
A comandare e programmare lo sport delle donne, e non solo, sono sempre capaci ottantenni, tutt’al più qualche giornalista in cerca di visibilità, ma mai una donna che ne capisce di sport e di psicologia femminile.
Per questo Il Fiume si prepara agli incontri autunnali, molti dei quali saranno con donne, su problematiche femminili e con ospiti di tutto rispetto, per tentare di parlare e dare spunti di riflessione non solo a chi partecipa o alla stampa, ma anche a chi opera nel governo locale di questo nostro paese!