2 giorno – Il rugby

Club Bersaglieri

Nell’occasione del 9° scudetto della Sanson Rovigo, aprile del 79, una foto in bianco e nero incornicia il giovane Luciano che tiene in mano lo striscione, circondato dagli amici più cari in un momento di grande felicità.
Non c’era sport più adatto a Luciano del rugby. Uno sport per duri e lui era un tenero, ma uno sport per persone intelligenti e corrette. Sport complicato nelle regole, ma rigoroso nella loro applicazione e rispettoso delle decisioni arbitrali, allo stesso tempo aperto all’amicizia che ha il suo momento magico nel terzo tempo. Il fisico di Luciano, alto e magro da sempre, non era adatto alla pratica, ma quando si appassionò a questo sport nessuno poteva tenerlo dal partecipare alla vita dei tifosi e degli appassionati!  

Rovigo aveva la fortuna di una squadra di livello alto, l’allora “Sanson”, da sempre rivale dei padovani del “Petrarca”. Luciano da subito aderì al club Bersaglieri Bar del ponte di San Sisto (un bar di Rovigo che era punto di incontro della tifoseria) che aveva il motto delle 3 P:  “Pulmann, Pranzo e Partita”. E’ facile, per chi lo ha conosciuto, immaginare Luciano immerso in questa atmosfera, con gli amici della giovinezza rimasti tali per tutta la vita. Nonostante la rivalità sportiva riusciva a intrecciare legami anche con i “petrarchini” i rivali padovani, stemperando il clima e ridendo di gusto, di loro, ma anche con loro.  Fino all’impegno per costruire una nuova squadra, per creare una nuova famiglia, a Badia Polesine. Molti lo ricorderanno a lungo come dirigente, amico, autista, pagliaccio, manovale, guida turistica, ecc ecc ecc