Le pagine del Fiume sono talvolta ferme…come ogni fiume che si rispetti, anche il nostro ha i momenti in cui la corrente rallenta e la secca prende il sopravvento.
In questi giorni si festeggia la Pasqua cercando di prendere da ogni diversa celebrazione della Pasqua i contenuti di valore universale.
Quella ebraica, quest’anno in anticipo di una settimana, richiama alla liberazione dalla schiavitù e all’uscita da una terra di sofferenza per entrare in un luogo in cui, il rispetto e la libertà, siano un diritto di tutti. Valori che accomunano l’umanità e ancor oggi sono negati costringendo tanti a lasciare le loro terre per cercare rifugio altrove, ma l’altrove siamo noi, con tutti i nostri problemi.
La Pasqua cristiana imminente è un inno alla Resurrezione e alla nuova vita, non necessariamente terrena, ma pur sempre nuova nelle azioni e nei propositi. Le nostre azioni e i nostri propositi vanno nel senso di dare un contributo alla conoscenza e da questa all’azione positiva.
Il prossimo tempo di elezioni darà luogo ai proclami più altisonanti. Ci sarà chi chiederà fiducia sulla base di novità, chi chiederà conferme sulla base di quanto fatto. Sarà difficile capire chi potrà veramente cambiare il nostro paese senza cambiare noi italiani, ma di sicuro la mescolanza con altri popoli e la convivenza, per quanto difficile, sarà l’unica speranza di un cambiamento reale della nostra cultura.
Avere un’identità non significa avere radici, le “radici” sono degli alberi, ha detto qualcuno, non dei popoli, così come la musica e le cose belle non hanno confini ma si mescolano e vengono godute da tutti.
Ci piace pensare che con la partecipazione al nuovo numero della rivista REM (Ricerca Esperienza Memoria) abbiamo dato un contributo al sentimento di appartenenza al posto in cui viviamo, che va condiviso e apparentato al resto del mondo. Nel numero di maggio, infatti, abbiamo intervistato Miriam Meghnagi che ha portato i canti del Mediterraneo a Ficarolo, lo scorso agosto, nel suo bellissimo concerto dedicato a Luciano Bombarda.
Ci piace anticipare che, prossimamente, porteremo a parlarci di Europa e di basi per la convivenza civile la scrittrice Roberta Sorgato col suo “Cuori nel pozzo”.
Ci piace sperare che saranno con noi del Fiume, ma stavolta a Stienta, personaggi che hanno fatto la storia del Novecento come Boris Pahor , ma anche persone che a Stienta sono nate e vissute per poi sradicarsi verso il mondo come Giuseppe Sgarbi, cantore del Polesine con il suo “Lungo l’argine del tempo”.
A presto dunque e buona Pasqua a tutti.