3 febbraio 2016 – ABBIAMO ASCOLTATO LE NOTE SALVATE ALLA SHOAH

Il professor Francesco Lotoro
Il professor Francesco Lotoro

Complice la fretta nell’organizzare un incontro da tempo cercato, non siamo riusciti a dare la giusta evidenza alla relazione che Francesco Lotoro, musicista e studioso pugliese conosciuto in tutto il mondo, ha regalato a noi e al Conservatorio Venezze di Rovigo la mattina del 3 febbraio scorso.

Su invito dell’Associazione il Fiume, il prof. Francesco Lotoro è riuscito a far tappa nel Polesine in mezzo ai suoi numerosi appuntamenti nazionali e internazionali. Reduce da un bel concerto a Tel Aviv ha potuto solo far intuire la mole di conoscenze musicali e storiche che ha accumulato in lunghi anni di lavoro appassionato sulla raccolta delle musiche della deportazione e dello sterminio.

Fortunati testimoni di una narrazione che avrebbe potuto durare giorni, sono stati i ragazzi delle terze della scuola media annessa al Conservatorio Venezze. Hanno presentato l’ospite il Presidente del Conservatorio prof. Fausto Merchiori e il prof. Giuseppe Fagnocchi. Il grande lavoro archivistico del maestro di Barletta, fondatore dell’ Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, lo ha portato alla raccolta di oltre 5.000 brani prodotti nelle condizioni di reclusione più diverse. Il lavoro iniziato con la raccolta delle musiche dei lager nazisti si è, negli anni esteso a tutte le espressioni musicali prodotte in cattività nei campi e lager dei fronti della II Guerra Mondiale e non sembra aver fine.

Giuseppe Fagnocco, Francesco Lotoro e Fausto Merchiori
Giuseppe Fagnocco, Francesco Lotoro e Fausto Merchiori

Al pubblico, reso attento anche dalle esecuzioni di alcuni brani effettuata dal musicista grazie alla presenza degli strumenti nel salone del Conservatorio, Francesco Lotoro ha raccontato di come la musica poteva essere un mezzo per avere salva la vita entrando nelle orchestre che caratterizzarono la vita nei lager, ma poteva anche garantire solo un prolungamento di una vita destinata comunque a finire tragicamente. Era il caso che stabiliva se si doveva vivere o morire in quelle condizioni ma di sicuro la musica serviva per una sorta di consolazione e per rendere la vita meno drammatica. Lotoro 2

L’incontro è terminato troppo presto lasciando in tutti i presenti la voglia di ascoltare ancora le tante storie di sommersi e di salvati che lo studioso aveva da raccontare e che speriamo saranno preservati  per il futuro ritorno di un ospite tanto importante.