13 agosto 2021: Gino Strada lascia questo mondo in pessime mani

Il 13 agosto 2021 sarà ricordato perché mentre Gino Strada, medico chirurgo di guerra e  fondatore di Emergency, lascia questa terra, in Afghanistan le truppe dei Talebani intensificano la conquista del paese.  Brutta coincidenza.

In Afghanistan Emergency, una Ong tutta italiana e tutta speciale, ha costruito e diretto dai primi anni  della sua fondazione, alcuni degli ospedali più importanti del paese e lo ha fatto perché in questo paese la guerra sembra non finire mai e lascia sul terreno migliaia vittime per lo più civili.  Emergency si è incaricata di curare queste vittime in modo gratuito e di farlo perché i diritti umani sono di tutti altrimenti diventano privilegi, così pensavano Gino Strada e la moglie Teresa, altra anima dell’Associazione.    Lo scacchiere internazionale sembra fare i suoi giochi di guerra in questo ombelico del mondo che si trova paradossalmente in mezzo tra le potenze che cercano una egemonia nel mondo occidentale e non solo.

Ci eravamo lasciati con grandi speranze in una presidenza statunitense di Joe Biden che invece non ha fatto altro che avvallare la decisione di Trump di lasciare il paese per poi addossare la colpa delle conseguenze sul rivale.   Le colpe non sono mai di un solo soggetto ed anche la nuova presidenza USA ha le sue ma di certo la storia parte da molto lontano e l’amico Nico Piro, giornalista inviato in quella parte del mondo,  ne ha scritto con cognizione di causa e ne ha parlato anche con noi del Fiume, perciò lasciamo le analisi a chi ne sa più di noi.

Per parte nostra non possiamo che piangere la sorte delle tante donne e bambine che verranno private di sogni e speranze, e continuare a sostenere Emergency attraverso le donazioni dirette o ai tanti volontari e volontarie che con i banchetti nelle piazze e nei teatri cercano di diffondere la lezione di umanità di Gino Strada.

Non abbiamo che il voto e la manifestazione per provare a migliorare il mondo, la guerra non ci appartiene.   Faremo il possibile contro le ingiustizie del mondo invitando tra noi, a farci riflettere, chi sta in primo piano.    Altro vorremmo ma altro non possiamo.

Un abbraccio a Gino Strada, burbero e scontroso e dagli occhi tristi e pieni dei mali del mondo.