26 agosto 2010 – Il Professor Boris Pahor festeggia i suoi 97 anni

Boris Pahor

Boris Pahor nasce a Trieste nel 1913, allora porto principale dell’impero austro-ungarico, da una famiglia slovena triestina e la sua vita e la sua carriera sono segnate da questa appartenenza.

Non sono i confini o i territori che stabiliscono le nazionalit,  ma le culture che si esprimono attraverso una stessa lingua o religione,  e questo essere minoranza a Trieste e nella Venezia Giulia per gli sloveni italiani sarà drammatica, come lo sarà di conseguenza per gli istriani italiani in Yugoslavia, dopo la caduta del fascismo.

All’età di sette anni Pahor vede bruciare la casa della cultura slovena ad opera dei fascisti e subisce le persecuzioni verso la minoranza slovena da subito introdotte, questa esperienza lo segnerà nonostante la sua vita successiva trascorra tra gli studi di letteratura e l’invio in Libia con l’esercito italiano.

L’esperienza più drammatica sarà però il lager nazista cui fu inviato dopo la sua cattura tra i partigiani che aveva raggiunti a seguito dell’8 settembre. Nutzweiler-Struthof, Dachau, Bergen-Belsen sono i campi che attraversa riuscendo a sopravvivere grazie a quei miracoli che hanno lasciato in vita i testimoni dell’orrore nazista.   Al suo ritorno riesce a costruirsi una vita a fianco dell’amata moglie Radoslava, ed una carriera di scrittore di grande valore, riconosciuto universalmente soprattutto dopo la pubblicazione del romanzo autobiografico Necropoli .

Come ogni grande scrittore, è nemico dei totalitarismi e delle loro semplificazioni e la sua amicizia con scrittori yugoslavi dissidenti lo renderà inviso al governo yugoslavo impedendogli l’ingresso in Slovenia fino al dopoguerra ed all’autonomia del Nuovo stato, del quale è uno dei principali esponenti letterari.

Ricordiamo con affetto la partecipazione del professore agli incontri organizzati dal Fiume per gli studenti delle scuole superiori e dell’Università di Ferrara nel 2008 e gli auguriamo una lunga vita di testimonianza ferma e lucida di un periodo drammatico nella storia dell’Italia e dell’Europa.    
 
Il professore per le vie di Ferrara

Troppo spesso si leggono nei giornali dichiarazioni di persone di bassissimo spessore culturale sulla storia di 60 anni fa che hanno dell’incredibile, e solo la voce di testimoni come Boris Pahor, che la storia l’hanno fatta e subita, può, per ora, far luce sulle mistificazioni e manipolazioni tentate da più parti.

Tanti auguri Professor Pahor!