L’anno della grande crisi, annunciata, scongiurata ed in fine arrivata, per il Fiume è stato anche l’anno della ripartenza dopo la perdita di Luciano.
Non è stato facile sostenere lo sforzo di fare tutto senza Luciano Bombarda. Lui, motore non certo immobile, della nostra piccola ma attiva Associazione, teneva i contatti, telefonava agli ospiti e amici, tallonava le Amministrazioni pubbliche per tenere alta l’attenzione sui temi che ci stanno a cuore, scovava le persone di spessore prima che il resto del mondo si accorgesse di loro!
Noi, sparuto gruppo sostenuto dalle molte attestazioni di affetto nei confronti di Luciano ma anche della nostra decisione di tenere vivo il Fiume, abbiamo fatto del nostro meglio e nel bilancio di quest’anno abbiamo messo alcune iniziative di tutto rispetto.
Per primo abbiamo onorato gli impegni della Giornata della Memoria 2013, abbiamo invitato Titti Marrone a presentare il suo libro sulla crisi della classe che oggi dovrebbe guidare il paese, abbiamo celebrato la storia di Matteotti e del suo impegno con un incontro alla casa Museo di Fratta Polesine. Abbiamo portato in Polesine per un prestigioso concerto sui suoni che uniscono il Mediterraneo, la cantante e amica Miriam Meghnagi.
Abbiamo ripreso gli approfondimenti storici con un viaggio a Rijeka e parlato di 8 settembre attraverso l’occupazione italiana nell’Ex-Jugoslavia con lo storico Eric Gobetti.
Ci accingiamo a dare il nostro contributo alla Giornata delle Memoria della Shoah a partire dalle iniziative già concluse che ci hanno visto, con Liliana Picciotto, a presentare il sito “I nomi della shoah italiana” ai ragazzi delle scuole di Ferrara e Rovigo e al MEIS (Museo dell’ebraismo e della shoah).
Oggi in Italia c’è un magma che fermenta, statistiche indicano che il popolo non ama la democrazia, forse perchè non ben rappresentata, e qualcuno è pronto a fare cattivo uso di una esasperazione che, a grattar bene, è frutto di colpe collettive.
Chi ha governato fino a ieri, prendendo a piene mani dai forzieri, ora si scaglia contro chi è subentrato e trova le casse vuote, ma questi ultimi, dopo aver approfittato a loro volta, sulla scia dei cattivi maestri, fanno fatica a raddrizzare la barra.
Nel mare in tempesta speriamo tutti in una pronta bonaccia che consenta di ricostruire piano piano una coscienza civile e una onestà responsabile e ci facciamo gli auguri che questo accada al più presto!
Il 17 dicembre ci siamo ritrovati con gli amici più cari, nel nome di Luciano, per un brindisi a lui e a noi tutti ma una bella risata, come lui avrebbe voluto, non ci è riuscita… speriamo che in futuro sia più facile.