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L’ITALIA S’E’ DESTA…


Il popolo dell’Italia che pensa e si informa, che ha voglia di contare, e non viaggia in suv, e non consuma risorse inutilmente, che lavora finchè qualcuno decide che il lavoro c’è, per due volte consecutive ha votato ed  ha espresso il suo dissenso con la linea del Governo e dell’economia dominante.

Se qualcuno fa delle leggi sbagliate, l’Italia sa che può cancellarle.

E’ un grande monito a chi governa.

C’è però chi si allarma e paventa la vittoria del partito del “NO”, no al nucleare, no alla Tav, no ai privati nella gestione delle risorse primarie, no alla centrale a carbone nel Delta del Po, sembra che sia il governo del no!

Forse è proprio da zero che ha inizio il cambiamento.

Snellire gli organismi dirigenti, cambiare le logiche del lavoro, impegnarsi in prima persona è una strada da percorrere e da proporre agli altri italiani, per condividere i valori positivi che negli altri paesi sembrano più presenti che nel nostro.

E allora ecco i primi provvedimenti che sembrano far presagire un governo diverso:

Milano:

1-       niente più ronde per colpire gli incapaci di inserirsi in questo ingranaggio ma ronde convertite in assistenza ai barboni e indigenti, sempre di interventi della collettività si tratta, ma molto più utili

2-       drastica riduzione auto blu, utilizzo in condivisione di piccole utilitarie e con parsimonia

Puglia:

1-      cancellato ticket sulle ricette di anziani ed indigenti e rimodulate le fasce di reddito per le esenzioni, senza gravare sulla spesa totale

Trieste:

1-       nominato assessore alla cultura il presidente della comunità ebraica per valorizzare finalmente l’anima multi culturale di questa splendida città

io non mi sento italiano, ma per fortuna o purtroppo lo sono … dice Emanuele Silvestri, chissà che non cominciamo a sentirci tutti un pò più italiani!

12 -13 giugno 2011 – L’ITALIA E’ CHIAMATA A SCEGLIERE SU ACQUA PUBBLICA, NUCLEARE E LEGITTIMO IMPEDIMENTO

Domenica 12 giugno e lunedì 13 giugno, si svolgeranno i referendum popolari su 4 quesiti fondamentali che i cittadini italiani, con oltre 1 milione di firme, hanno chiesto di mettere in discussione, dopo le leggi approvate dal Parlamento:

ACQUA / SCHEDA ROSSA

1 – si chiede se abrogare l’articolo 23 bis della Legge n. 133/2008 che favorisce la privatizzazione del servizio idrico

 

2 – si chiede se abrogare il comma 1 dell’art. 154 del D.L. n° 152/2006 che autorizza il gestore dell’acqua ad ottenere dei profitti garantiti sulla tariffa, caricando la bolletta dei cittadini di un 7% in più senza un collegamento a logiche di reinvestimento per il miglioramento qualitativo del servizio

NUCLEARE / SCHEDA GRIGIA  

3 – si chiede l’abrogazione del decreto 112 del 2008 nel quale si prevede di tornare a costruire centrali nucleari per la produzione di energia elettrica e nel quadro di provvedimenti per lo sviluppo economico

LEGITTIMO IMPEDIMENTO/ SCHEDA VERDE

4 – si chiede l’abrogazione di alcuni articoli della L.51 del 2010 che stabiliscono la possibilità per le alte cariche dello stato a non comparire in udienza penale, stabilendo così l’impunità di alcuni cittadini rispetto al resto del paese

Al di la di una spiegazione approfondita dei quesiti scritti in politichese e pieni di riferimenti ad articoli e commi di legge, per la quale si rimanda ai molti siti che  sostengono le ragioni del SI o quelle del NO, la nostra Associazione vuole ribadire l’importanza dell’atto stesso della partecipazione referendaria.

Le schede sono 4 e non vanno sovrapposte, pena l’annullamento del voto.  Bisogna avere scheda elettorale e documento di identità.

Ma soprattutto bisogna andare in tanti e portare più persone possibile, perché, indipendentemente da opinioni o convinzioni in merito ai temi, bisogna ribadire che gli italiani vogliono esprimersi sulle decisioni che li riguardano e ne hanno tutta la capacità. 

Per il resto, volendo entrare appena appena nel merito, ci sentiamo di riflettere sui quesiti.

Si può vivere senza petrolio, male, ma si può provare.  Se qualcuno però chiude i rubinetti dell’acqua, siamo finiti! Che si studi  il modo perché questo bene sia gestito al meglio e, come dice il geologo Tozzi, non importa se i tubi son rotti e l’acqua ritorna in falda, quel che importa è che la fonte primaria della sopravvivenza della terra sia garantita agli esseri viventi che ne son costituiti in buona parte. 

Sul nucleare basta non fermarsi davanti alla porta della necessità di energia, ma aprirla ed entrare a vedere il mare dei problemi che ha questa forma di produzione di elettricità, dall’approvvigionamento allo smaltimento delle scorie, per capire che tornare a costruire centrali nucleari, non è una soluzione.

Il  “legittimo impedimento” a comparire davanti al giudizio della legge, non dovrebbe essere nemmeno un problema sul nostro tavolo se, chi fa politica, avesse il minimo senso del bene pubblico  anzichè del proprio personale interesse.

Andiamo a votare in tanti e difendiamo i nostri diritti.

31 maggio 2011 – Annullato l’incontro con Antonio Ingroia

La vita in trincea dei magistrati italiani e la loro attività intensa e senza tregua, li costringe a ritmi che non sono quelli delle persone normali così, l’incontro che la nostra Associazione aveva concordato e organizzato per il 31 maggio al Teatro Jubilaeum di Stienta, viene annullato per sopraggiunti impegni in tribunale di Antonio Ingroia.

Unico appuntamento che viene confermato è l’incontro con gli studenti dell’Università di Ferrara che si terrà il 31 maggio presso l'”Aula Magna” dell’ateneo ferrarese, in via Savonarola 9,  alle ore 11.15.

L’incontro serale a Stienta ha dovuto essere annullato perché il giudice dovrà essere in aula il mattino dopo ad un’udienza straordinaria e non sono stati trovati mezzi in grado di fargli rispettare i tempi.

Con rammarico comunichiamo la cancellazione dell’appuntamento ai numerosi amici che già avevano annunciato la loro presenza .

31 maggio 2011 – Spostato a questa data l’incontro con Antonio Ingroia

Spostato per impegni di lavoro del magistrato, l’incontro del 25 maggio a Stienta.
Antonio Ingroia sarà, invece, a presentare il proprio libro sulla mafia e i suoi condizionamenti il martedì successivo.

La mafia è dappertutto e, soprattutto, fa scuola e rete nel mondo intero. Le forze dell’ordine mettono a segno colpi importanti all’organizzazione che , però, si rigenera continuamente e tenta di incidere sulle strutture stesse della nostra democrazia per avere sempre più  campo libero.

Per questo il magistrato è sceso in piazza a difesa della Costituzione e alle polemiche che ne sono seguite il dott. Ingroia ha risposto con un’intervista a Repubblica nella quale ha affermato:

“Non vedo nulla di strano che un magistrato partecipi ad una manifestazione e dica la sua su un progetto di riforma costituzionale della giustizia. La magistratura non vuole sostituirsi al potere legislativo ma nel rispetto del potere legislativo un magistrato può esprimere il suo punto di vista tecnico su scelte che rischiano di essere uno strappo rispetto ai principi fondanti dell’assetto costituzionale della giustizia e ai diritti fondamentali dei cittadini».

Per il magistrato siciliano, molti italiani sono «vittime di una disinformazione massiccia», simile a quella che vent’anni fa «attaccò Paolo Borsellino quando fece una denuncia pubblica sul calo di tensione nella lotta alla mafia». Secondo Ingroia, in quel caso, si trattava di «una denuncia che investiva contemporaneamente la politica e la magistratura. L’attacco fu non sui contenuti ma direttamente alla sua persona. Oggi vedo la stessa intolleranza, con uno spiegamento di uomini e mezzi molto piu’ massiccio».

 

25 maggio 2011 – Nel labirinto degli Dei

Nel labirinto degli dei è l’ultimo libro scritto dal Procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, che “Il Fiume” avrà il piacere di presentare, con l’aiuto dell’autore, mercoledì 25 maggio al teatro Jubilaeum a Stienta.

Si tratta, non di un “libro di storia” ma di un libro “di storie”, tratte dalla sua esperienza personale e professionale come magistrato. Nel primo capitolo del libro, intitolato Il caso e la necessità, Antonio Ingroia racconta della sua formazione e di come sia nato in lui l’interesse per la mafia, in giovanissima età, leggendo alcuni scritti di Leonardo Sciascia e guardando i film tratti dalle sue opere.

Nel libro  il magistrato racconta dei suoi studi presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo e del suo interesse per l’antimafia, che lo mette in contatto con il Centro siciliano di documentazione dedicato a Peppino Impastato. Qui, poi, l’incontro con alcuni magistrati, lo spinge a dedicarsi all’antimafia in modo professionale, decisione che, qualche anno dopo, lo porta sulla strada dei due grandi magistrati, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: il primo, in particolare, al momento del suo tirocinio come uditore giudiziario; il secondo quando, al momento della scelta del suo primo incarico, decide di affiancare Paolo Borsellino, come sostituto procuratore a Marsala.

Antonio Ingroia si racconta e attraverso se stesso parla della nostra storia, approfondendo alcuni eventi legati alla sua vita professionale.

Il libro, quindi, parla di uno dei periodi più oscuri dell’Italia in generale, e della Sicilia, narrando eventi che affondano le loro radici nel passato più o meno recente e nei fatti di cronaca che hanno per protagonisti pentiti, mafiosi e politici. Scopo del libro, come spiega lo stesso autore, è quello di svolgere un esercizio di memoria insieme ai lettori, al fine di andare oltre le “chiacchiere urlate” in tv, per riappropriarci del nostro passato e per “ritornare ai fatti, richiamare al terreno concreto della realtà”.