Tutti gli articoli di chiara fabian

17 gennaio 2020 – I nostri contributi per la Memoria della Shoah

Questo il programma dell’Associazione Il Fiume dei prossimi giorni:

24/1 – RovigoIstituto Comprensivo Rovigo3 – Scuola secondaria “Casalini” ore 9.00- M. Chiara Fabian ripercorrerà le date del secondo conflitto mondiale attraverso la storia di Manfred Buchaster detto “Manni”

26/1 – Guarda Veneta Biblioteca comunale – ore 10.30 – Tommaso Begotti relazionerà su
“Le leggi razziali nel Polesine e le loro conseguenze sulla vita degli ebrei. Il caso della famiglia Blaufeld rifugiata a Rovigo”

27/1 – Provincia di RovigoSala Consigliare– ore 10.00 – Cerimonia ufficiale alla presenza delle Autorità – Drammatizzazione da parte dell’Istituto Tecnico “G. Bernini” delle vicende di Virginia Usigli ebrea di Rovigo colpita dalle leggi razziali . Con la collaborazione dell’Associazione Tera da mar.

27/1  Adria – Sala Cordella – ore 18.00 – presentazione del libro “Siamo qui solo di passaggio… La persecuzione antiebraica in Polesine 1941-1945” a cura di M. Chiara Fabian

27/1 – Occhiobello Sala Consigliare– ore 21.00-

CONSIGLIO COMUNALE APERTO PER IL CONFERIMENTO DELLA  CITTADINANZA ONORARIA A LILIANA SEGRE con intervento di M. Chiara Fabian su internamento libero e persecuzi.one antiebraica “La famiglia Wonsh a Occhiobello”

29/1 – San Martino di VenezzeCentro Polivalente Forum San Martino– ore 21.00, M. Chiara Fabian presenterà il libro “Siamo qui solo di passaggio… La persecuzione antiebraica in Polesine 1941-1945”

29/1 – Rosolina – Biblioteca – ore 20.30 il dottor Andrea Sensidoni parlerà di “Medicina ed etica ai tempi del nazismo. Dal giuramento di Ippocrate al Codice Deontologico”.

La Biblioteca Marciana – Venezia

30/1 – VENEZIA- Biblioteca Marciana – ore 17.30

con Vittorio Zaglia, Daniele Ceschin, Antonio Spinelli e Maria Chiara Fabian si parlerà dei salvati tra gli ebrei internati nelle provincie di Treviso Vicenza e Rovigo nel primo di una serie di convegni sull’internamento libero in Italia

31/1  Costa di Rovigo – Teatro Mario Rossi – ore 20.30- “Sopra le nostre teste aleggia lo stesso fumo…” – Reading Teatrale di Mario Palmieri  . Un cammino alla ricerca di echi e voci, di volti e storie che lascino spalancate le finestre della nostra coscienza sull’orizzonte della storia umana attraverso le parole di Elie Wiesel e Primo Levi

2020- Appuntamenti per il nuovo anno

Gli avvenimenti che si succedono nel nostro paese hanno come substrato comune un inasprimento dei toni della lingua che è stato sdoganato negli ultimi vent’anni.  Nei programmi televisivi si è visto e si vede di tutto. Ormai accanto ad alcune voci sbraitanti che ottengono un certo successo, se ne affiancano altre che sperano di avere lo stesso successo e hanno come obiettivo non far parlare l’interlocutore. E’ venuto per fortuna il moto salvifico delle “sardine” una aggregazione di piazza come non si vedeva dagli anni ’70, che attraverso i social (Facebook soprattutto) ha riportato le persone umane (e non è una tautologia ma un binomio di senso) ad aggregarsi sotto la guida di giovani leader che non cercano un posto di lavoro ma vogliono un cambio del linguaggio nella forma e nella sostanza.

Come Associazione il Fiume ci sentiamo un pò “sardine” ante litteram perché , come diceva Luciano Bombarda, le parole hanno sempre avuto un peso per noi e abbiamo cercato la verità del documento rispetto alla potenza dell’emozione e del prendere per lo stomaco i nostri amici.  Niente violenza, appello alla Pace e a tutto ciò che significa collaborazione e cooperazione e in questo segno vogliamo continuare ad operare.

Il lungo silenzio del sito è stato anche pausa di riflessione rispetto al troppo urlare che ci circonda.

21 febbraio 2019 – “La stella di Andra e Tati” quando un cartone animato aiuta a conoscere la storia

 

Da dx Tatiana ed Andra Bucci con M.Chiara Fabian all’incontro presso il teatro Ferrini di Adria

Con l’aiuto di un cartone animato si riesce a parlare anche di aberrazioni dell’umanità senza far perno sull’orrore, questo era l’obiettivo dell’incontro con Andra e Tatiana Bucci, le più giovani sopravvissute italiane di Auschwitz,   organizzato con l’aiuto del staff dell’Istituto  Cipriani di Adria per i ragazzi della scuola superiore.  Con la pacata signorilità che le due signore riescono a dare al loro racconto siamo riusciti a trasmettere a ragazzi, particolarmente attenti, alcuni importanti elementi della vicenda personale delle sorelle Bucci ma anche un quadro generale della persecuzione degli ebrei italiani. La Shoah ha colpito ebrei italiani, anche frutto di matrimoni misti come Andra e Tatiana  che avrebbero potuto essere risparmiate se il clima di violenza e la collaborazione con i nazisti, specie nelle zone di confine, non fosse stato così aspro e duro. La violenza, l’odio, il profitto legato ai tradimenti era tale che non dovrebbero stupire gli esiti successivi nel corso e alla fine della guerra.  I ricordi di Andra e Tati che avevano 4 e 6 anni al momento della loro cattura, sono quelli frammentari di bambine piccolissime che si adattavano ad ogni cambiamento, senza capire e pensare alle conseguenze. La loro esperienza passava dal gioco attorno ai cadaveri, alle attenzioni della blokova, all’apprendimento di lingue diverse in rapida successione. Una tempesta fisica, mentale e d emotiva che per fortuna nei bambini lascia spazio alla resilienza, ossia alla capacità del loro essere di ritornare, come una spugna dopo esser stata spremuta,  allo stato iniziale.

Il Teatro Ferrini con i ragazzi dell’Istituto alberghiero di Adria (RO)

I ragazzi hanno ascoltato in silenzio e hanno poi fatto le loro domande. Il messaggio che speriamo sia passato è stato l’appello delle più giovani sopravvissute ad Auschwitz a non odiare l’altro, a saper fare distinzione tra il bene e il male. Ci sono sempre meno sopravvissuti a testimoniare per questo Andra e Tatiana si sentono spinte a continuare a farlo nonostante la fatica. Piccole ebree deportate ma anche esuli delle terre Giuliano-dalmate con nostalgia ma senza voglia di revanche e di riconquista. 

Il viaggio è la testimonianza sono difficili e dolorosi ma doverosi.  Alla domanda di una docente su come lavorare con gli studenti per renderli più consapevoli, Tatiana risponde con l’invito a farli ragionare e discutere, cosa che dovrebbero fare le famiglie oltre che la scuola.  Sul tema della migrazione Tatiana ha sottolineato che la situazione è diversa ma l’analogia sta nell’atteggiamento di indifferenza verso chi cerca una vita migliore o la fuga dalle sofferenze. Anche Andra e Tati sono state profughe e addirittura in Italia, quando scelsero l’Italia al posto della Jugoslavia, e non ricordano un bel clima anche se erano italiane e di pelle bianca.

 

18 gennaio 2019 – La memoria va allenata o sfuma nell’indistinto

Medici all’opera ad Auschwitz

Sembra che la contemporaneità viva e coltivi un progressivo vuoto di memoria. Ovvero esiste tanta memoria come celebrazione imposta e istituzionale che la ricerca dell’approfondimento sembra quasi superflua.

Puntualmente alla ripresa, dopo le feste natalizie, si avvicina la giornata dedicata al ricordo della Shoah e si moltiplicano le richieste di interventi nelle scuole programmati con frettolosa urgenza ai quali verrebbe tanta voglia di dire di no.

No grazie, non ci interessa questa memoria frettolosa, poi però pensiamo al clima che si torna a vivere nell’Europa dei nazionalismi che sembra la stessa che le recenti celebrazioni del primo conflitto mondiale ci hanno fatto conoscere.
Quando si sentono dichiarazioni sovraniste, piene di orgoglio e superiorità che rasentano il razzismo, quando si vedono reticolati e muri eretti a circondare ghetti e uomini e donne respinti verso i luoghi insanguinati e miserabili da cui provengono, allora ci si fa forza e si riprende a lavorare.
Il razzismo biologico è un tema scottante e che sta alla base di ogni distinzione di quanto la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo” aveva unificato nel 1948, ossia gli elementari diritti dell’uomo.
Sulle premesse pseudoscientifiche che portarono molti a considerare alcuni esseri umani indegni di vivere e altri semplice materiale su cui sperimentare ci soffermeremo con l’aiuto del dottor Andrea Sensidoni.   Il neurochirurgo studioso delle vicende che portarono all’eliminazione di milioni di uomini donne e bambini nei lager di tutta Europa ci aiuterà a ripercorrere le origini delle teorie che superarono ogni decenza e calpestarono il giuramento d’Ippocrate per toccare i gradini più bassi della scienza medica.

Joseph Mengele “l’angelo della morte”, tra due ufficiali nazisti

Dal male più grande si risale e si studiano antidoti e così parleremo anche di come sia stato necessario introdurre un Codice Deontologico dopo una pericolosa deriva della scienza medica.
L’appuntamento per chi vuol conoscere è per venerdì 18 gennaio, ore 21.00, alla Biblioteca “Manfred Buchaster” di Costa di Rovigo un piccolo borgo che ha vissuto sulla pelle e ha interiorizzato nella sensibilità dei suoi amministratori la shoah nel suo volto italiano e fascista.

12 ottobre 2018 – ‘SPETA CHE TI RACCONTO”…DI EBREI A ROVIGO SOTTO IL FASCISMO E LA REPUBBLICA SOCIALE

Ebbene si vogliamo raccontare la nostra storia, sempre uguale e sempre diversa.  Uguale come quella di tutti i diritti negati in tempi ed epoche diversi ma nelle stesse forme. Diversa perché ogni famiglia di cui ci siamo occupati nella ricerca sull’internamento libero” degli ebrei stranieri sotto il fascismo, ha una propria storia.

Nell’ambito della Giornata Europea della Cultura Ebraica che ha quest’anno come tema portante lo “story telling” abbiamo voluto raccontare a Rovigo la storia degli Hendel un nutrito nucleo familiare di ebrei jugoslavi fuggiti appena in tempo per non cadere nelle mani dei nazisti che invadevano la Jugoslavia, o  in quelle degli ustascia di Ante Pavelic , fantoccio di Mussolini.

Lo abbiamo fatto in collaborazione con l’associazione culturale Teradamar, con il Centro di Documentazione Polesana e con l’Anpi per provare a sognare insieme che la cultura si possa trasmettere e con essa la giustizia.  “La giustizia deve essere di questo mondo”   scrive Donatella di Cesare  nel libro in cui analizza il pensiero ebraico e l’azione che ne consegue nel segno della tzedakà – la giustizia ebraica – e nell’impegno preso nell’Esodo, «faremo e ascolteremo».

La giustizia non è nella “sacralità della legge” ma nella sua applicazione alla vita dell’uomo e alle sue molte sfaccettature perché  la legge è sacra in quanto data da  Dio   ma è l’uomo a doverla applicare secondo giustizia ossia proporzionando diritti e doveri.

Nei 70 anni dalle leggi razziali e razziste promulgate dal fascismo nel 1938 abbiamo fatto passi avanti ma non siamo immuni da molti passi indietro e per questo dobbiamo coltivare il sogno che conoscere la storia possa servire per correggere gli errori.