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Affettuosamente guardò il fluire dell’acqua, in quel suo verde e trasparente, nelle linee cristalline del suo disegno pieno di segreti. Perle leggere vedeva salire dal profondo, tranquille bolle d’aria galleggiavano alla superficie, e l’azzurro del cielo vi si rifletteva. Ed anche il fiume lo guardava a sua volta, coi suoi mille occhi verdi, bianchi, cristallini, azzurri come il cielo.

Ma dei segreti del fiume non vedeva che una cosa sola, tale però da afferrare interamente l’anima sua. Quest’acqua correva correva, sempre correva, eppure era sempre li, era sempre ed in ogni tempo la stessa, eppure in ogni istante un’altra!
H.Hesse, Siddharta

17 dicembre 2014 – Gesti, segni, presenza…il senso della vita

Don Ciotti, fondatore dell’associazione Libera per la lotta contro la mafia,  ha incontrato un numeroso e attento pubblico l’altra sera in una palestra a San Martino di Venezze, il paese della provincia di Rovigo in cui è tornato ad operare don Giuliano Zattarin[1].

Il tema era il senso della vita e a dibattere ma più che altro a dare la propria testimonianza c’erano anche Marco Paolini e il giudice Giancarlo Caselli, ospite del Fiume alcuni anni fa.

Gesti, segni, presenza…queste tre parole che Don Ciotti ha incasellato ad un certo punto del discorso come senso della vita, sono quelle che vogliamo usare oggi per ricordare Luciano Bombarda.

E’ sempre più difficile e diventerà quasi impossibile, spiegare chi è stato Luciano Bombarda, l’uomo che ha saputo catalizzare tante energie e dar vita all’Associazione Il Fiume.

Gesti, segni, presenza…tutto questo era Luciano.

Un uomo alto, abbronzato, magro all’inverosimile anche se non ascetico ma amante del buon cibo e soprattutto della compagnia delle persone.

 Gesti che accompagnavano sempre il suo discorrere con amici e sconosciuti, gesti ampi che accompagnavano il suo sorriso aperto e gesti di affetto dimostrato senza risparmio.

 Segni che, evidenti o nascosti, sapevano sostenere sia moralmente che materialmente ogni persona che ne aveva bisogno e andavano dall’offrire il proprio magazzino come deposito batterie ai rom al prestare denaro a volte non rivedeva più

 Presenza forte, continua, assidua, quasi asfissiante da risultare necessaria nel momento in cui non l’ha più offerta a tutti.

E’ sembrato impossibile che fosse lui ad aver bisogno più di tutti quelli che hanno attinto a piene mani alla sua generosità. Da quando il 17 dicembre del 2012 Luciano si è arreso e ha smesso sperare che qualcuno udisse il suo lamento siamo tutti tornati al nostro prima.

Violenza, solitudine e corruzione ci circondano e non sappiamo come fare a cambiare questo mondo. Non abbiamo capito che bisogna ascoltare chi prova a farci sentire “NOI” e siamo tornati a sentirci “IO” con tutte le nostre fragilità e debolezze.

Abbiamo scelto questo giorno del ricordo di Luciano per regalargli un segno del sentirci ancora un po’ NOI del Fiume e lo salutiamo con la nuova versione del sito, più gestibile e graficamente rinnovata.

Siamo sicuri che arriverà il suo sms di apprezzamento, ma troverà anche qualche virgola da correggere con il suo amor di precisione e cose fatte bene.

Buona lettura!

luciano bombarda
luciano bombarda

[1]Don Ciotti e Don Giuliano sono i preti scomodi che ogni tanto si affacciano alla Chiesa Cattolica.  Don Gallo ci ha lasciato da poco, alcuni sono stati uccisi dalla mafia, altri come Don Ciotti la sfidano tutti i giorni. Don Giuliano, più modestamente, fa da cassa di risonanza per le parti migliori del paese ed è un esempio per tutti i Polesani che vogliono vivere con un senso