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Si ha democrazia quando il popolo può controllare l’operato del governo: accetterò il controllo del popolo, ho bisogno dell’energia del popolo, voglio ascoltare la voce del popolo.
Aung San Suu Kyi, 14 novembre

16 gennaio 2013 – Il fiume restituisce il corpo di Luciano Bombarda

Luciano Bombarda all'ambasciata Italiana di Francia

Vanità delle vanità, tutto è vanità. Quale profitto trae l’uomo da tutta la penosa fatica che dura sotto il sole? Una generazione va e una viene, ma la terra rimane sempre ferma.  Splende il sole e il sole tramonta, correndo verso la sua sede, donde torna poi a risplendere di nuovo.  Il vento va verso mezzogiorno e poi gira verso settentrione e,  girando e rigirando, sui suoi giri ritorna il vento. Tutti i fiumi vanno al mare ma il mare non ne è mai pieno; nel luogo dove i fiumi vanno, tornano sempre ad andare. Tutte le cose stancano, l’uomo non riesce a discorrerne, l’occhio non si sazia di vederle e l’orecchio non è mai pago di ascoltarle.  Quel che è stato è pure quel che sarà; ciò che si è fatto si tornerà a fare ancora, perché non c’è nulla di nuovo sotto il sole”     (Qohelet 1,2.9)

La vita è vana, Qui la parola ebraica per dire “vanità” significa ancora una volta qualcosa che assomiglia a “fiato”: un sospiro che non conta. Fiato inconsistente. Una bolla di sapone è l’immagine più calzante che possa descrivere la debole parola ebraica: hevel. Appena un po’ più forte, con una “h” appena più aspirata di questa iniziale, significa ben altro: khaval è il peccato, Ma non in senso morale. Khaval è più che altro il rimpianto, l’occasione perduta per sempre, la frustrazione del tempo passato. Fra hevel e Khaval c’è soltanto uno sforzo di fiato. Hevel è la vanità senza sprezzo, è la rassegnazione all’arbitrio, all’inconcludente: così è la vita. E il Qohelet ha stabilito meglio di ogni altro antico, la frattura che esiste fra la materia e la vita. L’una monotona e prevedibile, l’altra avventurosa ma fragile come un blando spostamento d’aria con la bocca.   E’ terribile tutto questo?  Si e anche no.          

Elena Loewenthal , “Vita”, ed. Raffaele Cortina, 2012

Luciano Bombarda, fondatore e Presidente dell’Associazione Il Fiume di Stienta, ha lasciato la vita il 17 dicembre 2012, il fiume che scorreva sempre diverso e sempre uguale, di fronte a casa sua a Ficarolo, estremo ovest della provincia di Rovigo, lo ha restituito il 16 gennaio 2013. Ad un mese dalla scomparsa iniziamo, come amici de “Il Fiume”, una nostra ideale shivà (i sette giorni del lutto ebraico), in cui lo ricorderemo con tutto il nostro affetto.
Ci piace utilizzare questa tradizione culturale che esprime, come altri analoghi costumi nel sud d’Italia,  una vicinanza tra i vivi che lo hanno amato e porta al distacco in modo graduale.

Nella foto sopra, Luciano Bombarda all’Ambasciata Italiana di Francia, nel corso del seminario seguito a Parigi nell’Aprile 2012 al Memoriàle de la Shoah.

15 gennaio 2013- A Ferrara Luciana Castellina presenta “SIBERIANA “

Coperina del libro

” A volte si ha l’impressione , soprattutto nelle lontane provincie, che il capitalismo sia qui solo una sorta di superfetazione immaginaria, di cui hanno pratica e contezza solo quelli che, direttamente partecipi, ne hanno saputo trarre vantaggio. Agli altri (la grande maggioranza) il libero mercato sembra aver offerto solo piccole cose” (L.Castellina, “Siberiana”, ed. Nottetempo, 2012)

Luciana Castellina, militante comunista, racconta il viaggio di 20 giorni nella mitica Transiberiana, sponsorizzato dalle Ferrovie Federali e Banca Intesa, per portare nel 2012 un gruppo di giornalisti e scrittori italiani a conoscere la realtà del paese transitato “dal comunismo al capitalismo” e non al contrario, come auspicavano tutti i partiti comunisti occidentali.

La presentazione del libro “Siberiana”, organizzata dall’Associazione Il Fiume, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, si terrà martedì 15 gennaio alle ore 17.00 nella sala dell’Arengo del Comune di Ferrara.

Alberto Burgio, docente di filosofia all’Università di Bologna e Roberto Pazzi, scrittore tradotto in moltissime lingue, nonchè compagno del viaggio in Russia di Luciana Castellina, saranno gli interlocutori della scrittrice e protagonista della vita politica e culturale dell’Italia del secondo dopoguerra.

 

 

L’Associazione Il Fiume comunica che tutti i contatti con l’Associazione andranno attualmente  inoltrati al seguente indirizzo e- mail:
Maria Chiara Fabian  
chiarafb@libero.it

9 Gennaio 2013 – IL FIUME PERDE UN COLLABORATORE PREZIOSO

dario grillo

Mercoledì mattina 9 gennaio, Dario Grillo si è spento all’improvviso, tradito dal suo cuore, nelle aule dell’Istituto d’Arte di Venezia in cui insegnava.

A Dario, esperto informatico, appassionato musicofilo, amante degli animali e amato insegnante,  dovevamo il sito dell’Associazione Il Fiume.   Da uomo buono e sensibile, ha provato a migliorare il mondo a suo modo.

Con noi dell’Associazione condivideva le idee sulla legalità e sulla correttezza, fondamenti indispensabili,  assieme alla solidarietà e all’amicizia, di una società più vivibile.

Ha partecipato alla vita del “Il Fiume” da dietro le quinte, ma nonostante il suo carattere schivo e riservato, siamo riusciti ad averlo con noi nell’ultima festa nel giugno del 2012, all’imbarcadero di Stienta.   A Dario un saluto affettuoso e riconoscente.

3 dicembre 2012 – Femminicidio: un reato già c’è ma non sono sufficienti le politiche di prevenzione

Centro Mariano -Rovigo

L’incontro proposto dall’Associazione il Fiume ha avuto un ottimo successo di pubblico in tutte le sedi in cui si è svolto, non solo per il tema e la ricorrenza, ma in particolare per la capacità dell’avvocata Barbara Spinelli di argomentare con grande chiarezza tutti i passaggi della sua tesi.

Dopo Ferrara, in cui l’incontro alla libreria Feltrinelli ha avuto la visibilità che la partecipazione dell’Assessorato alle Pari Opportunità ha sicuramente accentuato, la sfida è stato il doppio appuntamento di Rovigo alla Casa Circondariale e all’Auditorium del Centro Mariano “Beata Vergine Addolorata”.

Entrare in carcere fa sempre un particolare effetto e ancor più quando si trattano temi così particolari. Gli incontri proposti dagli Operatori culturali con Angelo Maffione in testa, sono l’occasione perché le componenti maschile e femminile si incontrino, così, in percentuale di uno a tre delle giovani detenute rispetto ai maschi, si è svolto anche l’incontro sull’effetto della violenza maschile sulle donne.

Barbara Spinelli  cerca di far capire che la violenza di genere esiste ed è un problema degli uomini ma, dopo che un detenuto, distinto e non più giovane, si arrocca sui recenti fatti di cronaca riguardanti un  paio di donne che hanno ucciso i mariti, l’attenzione si sposta sul peso che il dramma ha sui bambini delle coppie coinvolte e la pietà di tutti ha il sopravvento sul ragionamento.  L’incontro per i detenuti, qualunque sia il tema, è sempre un’occasione per una “evasione”, o comunque una apertura provvisoria delle mura della cella per incontrare l’esterno, il mondo e i suoi temi spesso lontani ma comunque “altri” rispetto alla tristezza del quotidiano.

Per contro, la tappa al Centro Mariano, voluta dalla sua direttrice suor M.Grazia Comparini, è stata di un tenore ovviamente diverso, di fronte ad una platea di donne impegnate in settori tra i più vari della politica e cultura locale, ravvivato dalla presenza del Magistrato Silvia Ferrari e suscitato dall’accostamento alla Madonna come summa del “femminino”, delle donne vittime e sofferenti. 

Barbara Spinelli ha evidenziato come l’ONU, di fronte a questo crimine, abbia sollecitato da parte dei governi azioni di prevenzione e di educazione delle popolazioni allo scopo di prevenire la violenza perpetrata soprattutto da familiari e tra le mura domestiche.  Nel 2006 l’Italia non aveva ancora messo in atto alcuna politica in tal senso e quindi, proprio su incarico dell’ONU, a Barbara Spinelli è toccato elaborare un “rapporto ombra” che integrasse quello prodotto dallo Stato italiano, peraltro deficitario su molti aspetti tra i quali le politiche di sostegno delle donne oggetto di violenza e dei loro bambini.

i relatori Ferrari, Spinelli e BombardaIl Magistrato Silvia Ferrari, del tribunale di Rovigo,  ha sostenuto che nel codice penale vi è già il reato di omicidio senza qualifica di genere perché togliere la vita è in sé un atto da punire con la stessa gravità, indipendentemente da chi lo commette, semmai dovrebbe essere definita meglio la categoria criminologica in cui inserire l’omicidio di donne, che risulta in percentuale sproporzionata rispetto a quello di uomini.

Anche la dottoressa Ferrari ha sostenuto che la parte più difficile è la prevenzione e il sostegno alla donna nei momenti precedenti, l’informazione alla stessa sulle possibilità offerte dagli strumenti di legge quali ad esempio gli “ordini di allontanamento civile”, che potrebbero scongiurare, a volte, il ricorso all’atto estremo.  In conclusione è emerso che nonostante il femminismo e la globalizzazione l’atteggiamento della donna è sempre quello del “dover tollerare” per la propria salvezza ed il bene generale, educata a sopportare la potestà familiare e maritale ma ancora lontana da un confronto paritario col proprio partner, padre, marito o collega di lavoro.

1-3 dicembre 2012 – A Ferrara e Rovigo Barbara Spinelli presenta ” FEMMINICIDIO”

Tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” e ha invitato i Governi, le organizzazioni internazionali e le ONG ad organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema sempre attuale e pressante.   
L’Assemblea Generale dell’ONU ha ufficializzato una data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste, riunitesi nell’Incontro Femminista Latinoamericano e dei Caraibi, tenutosi a Bogotà (Colombia) nel 1981. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio del 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leónidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.   le sorelle mirabal

Il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono torturate, massacrate e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.  L’assassinio delle sorelle Mirabal è ricordato come uno dei più truci della storia dominicana.
Questi gli antefatti della nascita del “femminicidio“, termine nato come neologismo che designa la sequenza di assassini perpetrati contro le donne, in virtù della loro minore capacità di difendersi dalla violenza di ogni tipo. La riflessione proposta, in un libro,  da Barbara Spinelli, avvocato consulente delle Nazioni Unite,  è articolata e va a formulare un percorso giuridico e ideale che riconosca la violenza contro le donne un “crimine contro l’umanità” e quindi per dire basta ad ogni forma di discriminazione e violenza posta in essere contro la donna “in quanto donna”.   

femminicidio di barbara spinelliL’incontro proposto dall’Associazione il Fiume con il Patrocinio del Comune di Ferrara, si terrà nella libreria Feltrinelli, sabato 1 dicembre alle ore 17.30, ma avrà un seguito a Rovigo, nella giornata di lunedì 3 dicembre alle ore 17.30,  presso l’Auditorium “Centro Mariano” in via dei Cappuccini, in cui le Serve di Maria Riparatrici hanno chiesto di ospitare la presentazione dell’avvocata Spinelli.

Barbara Spinelli, avvocata, fa parte dell’Associazione Giuristi Democratici e della Piattaforma di ONG “30 anni di CEDAW: lavori in corsa”, nell’ambito della quale ha coordinato la redazione e scritto il “Rapporto ombra” sull’implementazione della CEDAW in Italia, presentato nel corso della 49ma sessione del Comitato CEDAW, alle Nazioni Unite, nel luglio 2011.
E’ autrice del libro “Femminicidio. Dalla denuncia sociale al riconoscimento giuridico internazionale” (FrancoAngeli, 2008) e di altre pubblicazioni specialistiche sul tema.
E’ stata invitata in qualità di esperta al seminario sugli omicidi basati sul genere promosso dalla Relatrice Speciale delle Nazioni Unite contro la violenza sulle donne, nell’ambito del quale ha presentato il dossier specialistico “Femmicidio e femminicidio in Europa quale esito della violenza nelle relazioni di intimità”. E’ stata il punto di contatto per gli incontri con la società civile nell’ambito della missione ufficiale in Italia della Relatrice Speciale delle Nazioni Unite contro la violenza sulle donne avvenuta dal 15 al 26 gennaio 2012