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Si ha democrazia quando il popolo può controllare l’operato del governo: accetterò il controllo del popolo, ho bisogno dell’energia del popolo, voglio ascoltare la voce del popolo.
Aung San Suu Kyi, 14 novembre

L’UOMO E LA SUA IMMAGINE

il narcisoUn uomo innamorato di se stesso

Era convinto che nel mondo intero,

in tutto l’universo,

nessuno fosse bello come lui.

E se vedeva il suo riflesso

Dentro uno specchio, trovandolo diverso

Da quello che credeva si arrabbiava

Con l’innocente oggetto, e lo accusava

Di non esser affatto veritiero

          Per sua disgrazia,

di specchi, consiglieri di ogni grazia,

ce n’erano dovunque: nei salotti

di tutte le dimore,

nelle borsette di tutte le signore,

perfino in tasca a tanti giovanotti,

e ogni specchio rifletteva il vero.

                                   Allora cosa fa il nostro Narciso?

                                   Abbandona l’umana società,

                                   si rifugia in un angolo remoto,

                                   dove non ci sia specchio che rifletta

                                   l’ingrata verità

                                   E anche qui cosa trova?

                                   Un lago calmo e tranquillo che gli ributta in faccia la realtà.

                                   Lui si infuria, vorrebbe allontanarsi,

                                   ma il lago è così bello

                                   Che l’uomo non riesce a distaccarsi

Avrete già capito

Dove voglio arrivare

Lo strano male

Di cui soffriva quel Narciso affligge

Tutta l’umanità, senza eccezione.

L’anima nostra come quel Narciso,

vede in se stessa ogni perfezione.

I vizi altrui, che abbiamo sotto gli occhi,

sono soltanto specchi

dei vizi nostri che non vogliam vedere.

Quanto allo specchio d’acqua che riflette

Inesorabilmente la realtà

Di una difettosa umanità

Quel lago è il vostro libro signor Duca

 

 

“Le fables de La Fontaine illustrées par Marc Chagall”, Jean de la Fontaine 1668-1694, traduzione di Maria Vidale, Donzelli editore, 2009

LILIANA SEGRE – “Lezioni di vita”

liliana segre e il magnifico rettoreBella e maestosa cerimonia quella che l’Università di Verona ha organizzato per conferire la Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze Pedagogiche a Liliana Segre, una delle poche italiane sopravvissute al campo di Auschwitz.

Come Associazione “Il Fiume” siamo stati tra il numeroso e appassionato pubblico nell’Aula Magna del Polo Zanotto dell’Università scaligera in cui, un Senato accademico al completo, vestito con le toghe nere dal collo di ermellino, ha salutato e onorato la figura di Liliana Segre per il suo merito di testimone della shoah.

Se essere sopravvissuti non è un merito, anzi per molti è un peso insopportabile, il riconoscimento va tutto alla capacità di farsi testimoni dell’orrore ed in questo Liliana ha dato prova mirabile anche nel pomeriggio di mercoledì 15 dicembre 2010.

Alla cerimonia sono intervenuti il Rettore, prof. Alessandro Mazzucco, il preside della facoltà di scienze della formazione, prof. Mario Longo, ed il professore ordinario della stessa facoltà, prof. Gian Paolo Romagnani che ha tenuto la Laudatio.

Ogni cattedratico ha ampiamente illustrato la figura della protagonista, indicando con la dovuta precisione le motivazioni che hanno condotto all’assegnazione della prestigiosa onorificenza.

Poi è toccato a Liliana Segre condurre la Lectio Magistralis, atto finale prima della consegna del diploma, e in quel momento si sono spalancate le porte dell’emozione per la straordinaria “lezione dalla cattedra” che l’elegante signora milanese ha dato ad un pubblico attentissimo e fortunato.

Liliana Segre ha parlato a braccio, e del resto chissà per quanti anni la sua mente avrà elaborato nomi, date, sensazioni, volti, in attesa che il mondo le chiedesse di averne conoscenza, e a braccio è riuscita a fare una lezione di tenore superiore a quelle, seppur ottime, degli esimi professori che hanno parlato prima di lei.

Facile raccontare quello che si è vissuto sulla pelle, dove Liliana ha il sigillato il numero 75190, difficile mantenere il controllo delle emozioni, ma lei lo sa fare benissimo perché innumerevoli sono le “Lezioni di vita” che in questi ultimi anni ha dato a tantissimi giovani di tutta Italia.

Inutile ripercorrere la sua storia (meglio visitare il sito www.binario21.org ) ma ci preme sottolineare l’accento messo nel definire la sensazione più atroce, l’INDIFFERENZA.

L’indifferenza di tanti, di troppi italiani, di conoscenti, di insegnanti, di amici o presunti tali, quell’indifferenza che ha condannato a morte la sua famiglia e che, anche oggi, terrorizza Liliana Segre e deve preoccupare tutta l’Italia civile.

In uno straordinario pomeriggio invernale, ancora una volta ci siamo resi conto che la memoria, il ricordo, si riempiono di senso proprio guardando avanti e cercando di trovare un modo per essere diversi dagli italiani di allora e dai tanti italiani di oggi.

Bibliografia:
Daniela Padoan: Come una rana d’inverno, Milano, Bompiani 2004

Emanuela Zuccalà: Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah, Milano: Paoline Editoriale Libri 2005

liliana segre e maria pia bernicchia        liliana segre e luciano bombarda 
Liliana Segre con Maria Pia Bernicchia e con Luciano Bombarda e la delegazione de “Il Fiume”

 

 

14 dicembre 2010

k. d. fiedrich

Tirassegno con le figure dell’agghindata felicità,

che dal bersaglio si stacca e si rivela di latta

se uno bravamente la coglie. Ed egli da plauso a caso

stordito vacilla in avanti; chè le baracche d’ogni curiosità

invitano, intronano, belano. Ma per i più grandi in particolare,

c’è ancora da vedere come il denaro prolifica anatomicamente

non per il divertimento soltanto, l’organo genitale del denaro

ogni cosa, il tutto, il processo, informa è

feconda…

…Oh ma subito dopo, laggiù,

dietro le ultime staccionate affisse di cartelloni dell'”Immortale”,

di quella birra amara, che pare dolce a chi beve,

se distrazioni sempre fresche si masticano insieme…,

là proprio dietro quell’asse, appena più in là, inizia il reale.

 

 

R.M.Rilke ,  Elegie Duinesi,  I922

 

AVVISO PUBBLICO contro la compravendita di Parlamentari

da avviso pubblico

Avviso Pubblico, è una rete di pubblici amministratori che promuovono la lotta alla mafia e alla cultura dell’illegalità, così come l’Associazione Libera alla quale da alcuni anni “Il Fiume” ha aderito.

Riteniamo perciò doveroso riprendere è diffondere l’appello che Amministratori e sostenitori della legalità, hanno lanciato contro la campagna di compravendita dei voti nel Parlamento Italiano, con il seguente Comunicato stampa.

 

COMUNCATO STAMPA

 COMPRAVENDITA DI PARLAMENTARI. CAMPINOTI: “CHI FA POLITICA HA UNA RESPONSABILITA’ IN PIU’ NON UN DIRITTO IN PIU’ RISPETTO AGLI ALTRI CITTADINI. LA RESPONSABILITA’ DI ESSERE UN ESEMPIO POSITIVO. I CITTADINI E GLI AMMINISTRATORI SOSTENGANO LA CAMPAGNA CONTRO LA CORRUZIONE DI AVVISO PUBBLICO E LIBERA”.

Quando un Paese sta attraversando un momento difficile che ha delle pesanti ripercussioni sia all’interno che all’esterno dei confini nazionali ci si aspetta che la politica sappia affrontare i problemi e trovare delle soluzioni, forte della sua competenza e della sua credibilità. 

Questo auspicato scenario risulta difficilmente percepibile leggendo i principali quotidiani italiani in cui si dà notizia di passaggi quantomeno “sospetti” di alcuni parlamentari da una forza politica ad un’altra. 

Lungi dal voler entrare nel merito di quanto accadrà il 14 dicembre, ci sentiamo tuttavia di condannare come deprecabile il comportamento di una politica che manifesta senza vergogna di schierarsi da una parte o dall’altra non in virtù della salvaguardia del bene comune del nostro Paese ma sostanzialmente per interessi e convenienze di carattere personale e materiale. 

Chi fa politica ha una responsabilità in più non un diritto in più rispetto agli altri cittadini. La responsabilità di essere un esempio positivo, che si deve tradurre nel testimoniare di agire con trasparenza e per l’interesse generale, non per furbizia o convenienza. 

Se chi fa politica abdica a questo comportamento è la qualità della democrazia a risentirne pesantemente, è la credibilità della lotta alle mafie, alla corruzione e all’illegalità a uscirne a pezzi.

I cittadini e gli amministratori pubblici onesti, di tutte le forze politiche, non possono tacere e assistere passivamente a questo indegno scenario.

Proponiamo ai cittadini e agli amministratori di tutta Italia di sostenere la campagna contro la corruzione promossa da Avviso Pubblico e da Libera sottoscrivendo l’appello che le due associazioni hanno rivolto al Presidente della Repubblica perché l’Italia ratifichi le convenzioni internazionali in materia di prevenzione e contrasto alla corruzione e sia applicato il principio dell’uso sociale dei beni confiscati ai corrotti. Agli enti locali proponiamo di approvare l’ordine del giorno di Avviso Pubblico a sostegno della campagna.

Sono due gesti concreti per testimoniare l’esistenza di un’Italia positiva e onesta che rischia di essere offuscata da questa brutta pagina della nostra storia parlamentare.

L’ordine del giorno e l’appello da sottoscrivere si trovano sui siti internet www.avvisopubblico.it e www.libera.it

Andrea Campinoti
Presidente di Avviso Pubblico

Firenze, 11 dicembre 2010

Brucia Israele

 

Brucia Israele, ma non del fuoco nemico, bensì del fuoco acceso per la negligenza di due ragazzi che hanno gettato rifiuti in un posto in cui il clima e la mancanza di acqua hanno creato una situazione esplosiva.

Da un anno quasi non piove in tanta parte di Israele e tra le pietre arse la vegetazione è più un pericolo che una protezione, così i commentatori lamentano l’incuria in cui viene lasciato il territorio e il disastro annunciato.

Per contro gli incendi sul monte Carmel alle spalle di Haifa hanno avuto il merito di avvicinare la Turchia ad Israele dopo le polemiche per l’attacco alla nave che aveva portato aiuti umanitari a Gaza nei mesi scorsi.
Dalla Turchia sono infatti arrivati tra i primi aiuti concreti e i rinforzi alle truppe dei pompieri impreparate e poco attrezzate.

Gli amici del “Fiume” stanno tutti bene a partire da Bella e Yitzhak Reichenbaum (sopravvissuto ad Auschwitz e fratello di uno dei 20 bambini di Bullenhuser damm)*, che ad Haifa sono tra i più vicini all’area interessata dall’incendio, per finire con Silvia De Stefani di Lendinara che da pochi mesi ha raggiunto ad Haifa il suo ragazzo, Tomer.

Nel 2° viaggio in Israele, agosto 2010, fatto per approfondire altri aspetti della ricerca dell’Associazione Il Fiume, con Zvi Nathan Buchaster (cugino del Manni Buchaster cui è dedicata la biblioteca di Costa di Rovigo) e la gentile moglie Judith, abbiamo attraversato il monte Carmel, lasciando Haifa alle nostre spalle.

In un pomeriggio arido e assolato con punte di 36° abbiamo visitato i villaggi drusi di Osfia e Daliat el Carmel, epicentro dell’incendio ed evacuati in questi giorni.

Il grande Shimon Perez, all’orazione funebre di una giovane volontaria morta intrappolata dalle fiamme, ha sottolineato come arabi, drusi ed israeliani condividano lo stesso destino (“we are one” ha sostenuto), accomunati dalla stessa terra e dagli stessi problemi, e anche l’autorità Palestinese ha mandato autobotti in aiuto della task force.

Ben 20 sono stati i paesi che hanno unito gli sforzi per aiutare Israele, e il Premier Nethanyau ha inviato ambasciatori a Ginevra per riallacciare relazioni con la Turchia interrottesi dopo l’attacco alla flottiglia a Gaza.

La speranza della pace si fonda su tutto anche su una tragedia!

* Vedi il libro di Maria Pia Bernicchia “Chi vuol vedere la mamma faccia un passo avanti”, Proedi Editore