30 dicembre 2013 – Auguri dal Fiume

auguri 2013

 

L’anno della grande crisi, annunciata, scongiurata ed in fine arrivata, per il Fiume è stato anche l’anno della ripartenza dopo la perdita di Luciano.

Non è stato facile sostenere lo sforzo di fare tutto senza Luciano Bombarda. Lui, motore non certo immobile, della nostra piccola ma attiva Associazione, teneva i contatti, telefonava agli ospiti e amici, tallonava le Amministrazioni pubbliche per tenere alta l’attenzione sui temi che ci stanno a cuore, scovava le persone di spessore prima che il resto del mondo si accorgesse di loro!

Noi, sparuto gruppo sostenuto dalle molte attestazioni di affetto nei confronti di Luciano ma anche della nostra decisione di tenere vivo il Fiume, abbiamo fatto del nostro meglio e nel bilancio di quest’anno abbiamo messo alcune iniziative di tutto rispetto.

Per primo abbiamo onorato gli impegni della Giornata della Memoria 2013, abbiamo invitato Titti Marrone a presentare il suo libro sulla crisi della classe che oggi dovrebbe guidare il paese, abbiamo celebrato la storia di Matteotti e del suo impegno con un incontro alla casa Museo di Fratta Polesine. Abbiamo portato in Polesine per un prestigioso concerto sui suoni che uniscono il Mediterraneo, la cantante e amica Miriam Meghnagi.

Abbiamo ripreso gli approfondimenti storici con un viaggio a Rijeka e parlato di 8 settembre attraverso l’occupazione italiana nell’Ex-Jugoslavia con lo storico Eric Gobetti.

Ci accingiamo a dare il nostro contributo alla Giornata delle Memoria della Shoah a partire dalle iniziative già concluse che ci hanno visto, con Liliana Picciotto, a presentare il sito “I nomi della shoah italiana” ai ragazzi delle scuole di Ferrara e Rovigo e al MEIS (Museo dell’ebraismo e della shoah).

Oggi in Italia c’è un magma che fermenta, statistiche indicano che il popolo non ama la democrazia, forse perchè non ben rappresentata, e qualcuno è pronto a fare cattivo uso di una esasperazione che, a grattar bene, è frutto di colpe collettive.

Chi ha governato fino a ieri, prendendo a piene mani dai forzieri, ora si scaglia contro chi è subentrato e trova le casse vuote, ma questi ultimi, dopo aver approfittato a loro volta, sulla scia dei cattivi maestri, fanno fatica a raddrizzare la barra.

Nel mare in tempesta speriamo tutti in una pronta bonaccia che consenta di ricostruire piano piano una coscienza civile e una onestà responsabile e ci facciamo gli auguri che questo accada al più presto!

Il 17 dicembre ci siamo ritrovati con gli amici più cari, nel nome di Luciano, per un brindisi a lui e a noi tutti ma una bella risata, come lui avrebbe voluto, non ci è riuscita… speriamo che in futuro sia più facile.

 

 

 

11-12 dicembre 2013 – Liliana Picciotto responsabile del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea presenta il nuovo sito “I nomi della shoah italiana”

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Nell’era della conoscenza “2.0” il compito di chi si occupa di educazione a vario titolo, è quello di essere sempre più compreso e soprattutto dalle giovani generazioni. Per essere ascoltati bisogna interessare e, quindi, usare tutti i mezzi che offrono le nuove tecnologie.

Queste tecnologie consentono l’archiviazione di un grandissimo numero di dati e la fruizione condivisa da luoghi diversi e da platee diverse. E’ per questo che, dopo aver raccolto e messo l’uno sull’altro migliaia di nomi di ebrei italiani e stranieri, con il comune denominatore della persecuzione e della deportazione dall’Italia, la storica Liliana Picciotto oltre ad aver pubblicato il “Libro della Memoria”  ha affrontato anche la sfida della digitalizzazione.

Il “Libro della Memoria” pietra miliare dello studio della Shoah in Italia, a partire dalla sua pubblicazione nel 1992, è stato arricchito da nuove scoperte a seguito della ricerca negli archivi di tutta Italia e di altri paesi, così che il libro è stato riedito nel 2002.

Da questa seconda edizione in poi, molti dati, spesso fondamentali,  sono stati aggiunti anche grazie all’apporto dell‘Associazione il Fiume e al lavoro instancabile di Luciano Bombarda e dei suoi collaboratori. Il ritrovamento continuo di dati sconosciuti ed inediti ha reso quasi indispensabile pensare al riversamento in rete del lavoro ed è nata così l’idea del sito “I NOMI DELLA SHOAH ITALIANA“, uno strumento che si propone al pubblico vasto, ma anche agli studiosi della storia tragica del ‘900 europeo.

Liliana Picciotto, l’autrice e coordinatrice di un piccolo gruppo di collaboratori e web designer, verrà a presentare il sito nell’Aula Magna del Liceo Classico “Ariosto” di Ferrara, mercoledì 11 dicembre alle ore 11.30.

Seguirà nel pomeriggio alle ore 16.00, in via Piangipane 81 sempre a Ferrara, presso la sala Multiuso del MEIS, la presentazione resa possibile dalla collaborazione con la direzione del Museo dell’ebraismo e della Shoah in via di costruzione.

Una ulteriore presentazione alle scuole avrà luogo giovedì 12 dicembre alle ore 9.30 presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico “Paleocapa” di Rovigo.

Le due date sono state rese possibili grazie al patrocinio della Fondazione del MEIS e alla collaborazione dell’Istituto di storia Contemporanea di Ferrara oltre che degli Istituti scolastici sopra citati.

 

 

13 ottobre 2013 -Il viaggio del Fiume a…Fiume – Rijeka

Ci è capitato che qualcuno, interpretando il nome dell’Associazione come un riferimento alla città di Fiume, ci abbia chiamato per avere assistenza in qualità di profugo giuliano-dalmata; in realtà il “Fiume” cui facciamo riferimento è il Po, lungo le cui rive si snoda la nostra modesta attività culturale.

Non è compito del Fiume dare giudizi e sulla storia e voler ribaltarne gli esiti, per noi la quarneriana Fiume oggi è Rijeka, porto importante della Croazia, ma di sicuro ci interessa la conoscenza delle vicende che l’hanno resa un posto decisamente singolare.  Per questo abbiamo organizzato un viaggio destinato a molti ma, alla fine, privilegio di pochi, durante il quale siamo entrati nella storia della città grazie ad un’amica speciale, Rina Brumini, giovane studiosa di letteratura italiana nonché ricercatrice storica e rappresentante della comunità ebraica di Rijeka.

la posizione della sinagoga grandel'immagine della sinagoga grande

Abbiamo percorso un po’ tutti i momenti salienti della storia della città soffermandoci sui luoghi di Palatucci, funzionario a Fiume negli ultimi momenti del governo fascista e protagonista di vicende ancor oggi al vaglio della storiografia, e della comunità ebraica che pagò il suo tributo alla persecuzione nazifascista (le due sorelle Bucci e parte della loro famiglia vennero deportate da Fiume nel 1944).     Di seguito il breve resoconto di uno dei partecipanti.

“La simpatica comitiva   parte da Rovigo di buon mattino, “raccoglie” a Cavarzere gli ultimi tre partecipanti e subito si raggiunge un clima di immediato affiatamento. Emerge infatti la volontà di ciascuno di contribuire attivamente al viaggio, conversando,       in modo piacevole   a mo’ di rassegna stampa.

Giungiamo a Rijeka circa l’ora di pranzo.      Arrivati al porto della città, ci incamminiamo verso il ristorante, inoltrandoci tra bancarelle del mercato: è un ventaglio di colori, profumi e sapori   accarezzato da un mare   cristallino. Il pranzo – carne o pesce – è   eccellente, ma soprattutto occasione per noi commensali di dialogare con serenità e con gioia, a formulare opinioni o considerazioni sulle vicende storiche   di questa straordinaria città:  tutti partecipiamo con interesse ed entusiasmo  alla conversazione.

gli amici a pranzoArriva Rina Brumini, giovane, di origine italiana, appartenente alla comunità ebraica RijeKa che  è   per noi una valida guida per conoscere i monumenti più significativi della città. Accompagnati da Rina percorriamo  le vie principali del centro, facendo così un tuffo nel passato: dal mondo romano, attraverso il medioevo, ad oggi: per esempio l’Arco Romano, il Pomerio, la Torre Civica, il Vittoriale, il Teatro Nazionale.

La nostra eccellente guida sa  intrattenerci  con il racconto di  accadimenti, in cui riesce ad alternare osservazioni sapienti e profonde a battute  ilari.

Ammiriamo   tra  le testimonianze architettoniche:  vicino al porto la casa degli Adamich, un discendente del quali, mercante, la cui vicenda -falsamente accusato di non pagare le tasse e quindi assolto-  ci   viene raccontata, proprio nel momento in cui ci troviamo davanti al Vittoriale nel cui giardino sono esposte le 13 statue dei 14 falsi testimoni. Passiamo acconto alla chiesa consacrata ad uno dei patroni della città, San Vito. Rina a questo punto ci racconta   la leggenda legata al   Crocifisso miracoloso: un giorno, un signore assieme ad altri due amici stava giocando a carte dinanzi alla Chiesa di San Vito dove era stato esposto il Crocifisso. Il gioco non andava   bene  per lui che, accecato dall’ira, scagliò una pietra sulla parte sinistra del costato di Cristo. Con stupore da parte dei presenti, dal costato di Cristo cominciò allora a sgorgare  sangue, mentre   una voragine   si apriva nel terreno  che   inghiottì   interamente il giocatore,  tranne la   mano sacrilega. L’allora governatore  ordinò che la mano venisse pubblicamente bruciata e in ricordo di questo fatto fece collocare ai piedi del Crocifisso una mano di bronzo. Ancor oggi la pietra del sacrilego si trova alla sinistra del Crocifisso.

I fiumani sono legati al rione antico della «Zitavecia», che oggi  conserva quell’intrico di vicoli tortuosi che   vengono chiamati alla veneziana «calli», o androni, se ciechi. Stradicciuole che  portano i nomi degli antichi mestieri e arti.

Ci avviciniamo alla Sinagoga, camminando lungo il Pomerio, sopravissuta alla seconda guerra mondiale, costruita nel 1928.      La sinagoga (con sorpresa di Rina) vista la presenza delle stelle di Davide sulle finestre, di un bassorilievo raffigurante una Menorah, vicino alla porta d’entrata, e  di locali per i bagni purificatori all’esterno, è   con facilità identificata da quasi tutti noi.
Veniamo a conoscenza che questa non fu costruita come sinagoga principale, considerato che   all’epoca  Fiume vantava già una maestosa sinagoga,  costruita alla fine dell’ottocento  (che i nazisti distrussero in pochi attimi il 30 gennaio 1944).        Dal momento che Rina ha la chiave della porta di accesso, entriamo.     All’interno della sinagoga notiamo in particolare il tabernacolo marmoreo contenente i libri della Torah,  lo spazio destinato ai riti e,  sovrastante l’entrata, il balcone già riservato alle donne. Attualmente è una sinagoga riformata ed il matroneo è utilizzato a feste e a mostre. Abbiamo  quindi l’occasione di visitare una mostra riguardante la storia della comunità ebraica di Rijeka. Tale mostra si apre con un’immagine di una Torah che risulta stampata a Rijeka alla fine del “