2-7 Gennaio 2011 – “PENSARE ED INSEGNARE LA SHOAH”

memoriale - parigi

Il 27 gennaio, giorno dell’apertura dei cancelli di Auschwitz è stato decretato per legge “Giorno della Memoria” del dramma della “shoah” (distruzione) del popolo ebraico.

 Da dieci anni le celebrazioni e la conoscenza della Shoah si susseguono con un ritmo che si intensifica in occasione della data istituzionale. Nel resto dell’anno la cosa si calma e viene confinata in ambiti più ristretti, quando addirittura non si alzano le voci dei negazionisti o di coloro che si dicono stanchi di tanta attenzione per un solo attore (aimè).

Dagli anni ’80 è cominciata a fiorire una storiografia sempre più accurata ed attenta alle fonti, anche le più banali, preziosi archivi si sono aperti con la caduta del “muro” e accanto, a tutto questo, le molte voci dei testimoni hanno amplificato la conoscenza delle vicende più o meno drammatiche di milioni di cittadini europei del secolo scorso.

Da un silenzio totale nel primo dopoguerra, se si eccettua la fase del processo di Norimberga, si è passati negli anni 60, con il processo ad Adolf Eichmann in Israele, all’ansia di conoscere e sapere tutto il possibile. Il lavoro degli storici, più oscuro per i molti, è stato completato dalla capacità divulgativa di artisti che, con le loro opere cinematografiche, hanno messo a disposizione del grande pubblico vicende, più o meno romanzate, fino al lavoro documentaristico di Lanzman e Spielberg, ad esempio.

Nel frattempo, anche grazie al recupero dei beni depredati ai milioni di perseguitati, sono state create istituzioni destinate allo studio ed alla divulgazione della storia dell'”olocausto”.

memoriale parigiLa principale di queste istituzioni in Europa, “Il Mémorial de la shoah” di Parigi, ha organizzato con la direzione della sua responsabile italiana, la prof. Laura Fontana, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza di Rimini, un seminario per “insegnare agli insegnanti” come inquadrare storicamente e come trasmettere, alle prossime generazioni di studenti, questo periodo storico.

Non è una storia come le altre, non parla di migliaia di teste tagliate nei tumulti della Rivoluzione Francese, o delle migliaia di civili passati per la spada alla presa di una città da parte di un conquistatore, è una storia che parla di premeditazione e di organizzazione industriale nello sterminio di un gruppo etnico ben determinato e sottratto ad una vita normale, a volte insignificante, in mezzo all’indifferenza di milioni di cittadini civilizzati. 

“Il Fiume” ha ritenuto importante partecipare ad un seminario in cui, mettere a confronto conoscenza ed esperienze, potrà sicuramente dare un aiuto a impostare nel modo migliore il lavoro che da anni si svolge con sensibilità e attenzione.

“Conoscere la fine …non ci aiuta a comprendere l’inizio” per usare una citazione di Laura Fontana nel suo bel saggio “Folgorati lungo la via di Auschwitz” e proprio questa consapevolezza ha portato alla immersione nella sei giorni di Parigi, difronte ai maggiori storici francesi, italiani e polacchi.

Nello spirito della conoscenza e non solo dell’emozione, affronteremo le molte iniziative dei prossimi giorni, perché sia chiaro che, anche “dopo l’ultimo testimone”, la conoscenza della shoah continuerà ad essere necessaria, non per la commiserazione del popolo ebraico, ma per comprendere l’inizio di ogni altro analogo processo di persecuzione.

CALENDARIO APPUNTAMENTI DE “IL FIUME”

                                     simbolo
Giovedì   13  gennaio 2011   –  
Scuola media “Anna Frank” di Ficarolo (RO), ore 10,00, “Dalla persecuzione…alla Shoah” incontro con il Rabbino Luciano Caro e Franco Levi, figlio di Bruno Levi assassinato ad Auschwitz

Venerdì  14 gennaio  2011   –  
Scuola media  di Costa di Rovigo, ore 9,15   “Memoria e pregiudizi”, incontro con il Rabbino  Luciano Caro

Martedì  18 gennaio 2011  –   Scuola Media “A.CAPPON”  Cavarzere (VE), ore 10.20, “I 20 bambini di Bullenhuser Damm”,  aula multimediale della scuola,  incontro con Maria Pia Bernicchia e le sorelle Andra e Tatiana Bucci 

Mercoledì 19 gennaio 2011  –   Scuola Media “BONIFACIO”  Rovigo , ore 9.00,  incontro con Maria Pia Bernicchia 

Giovedì   20  gennaio 2011   –  Liceo Artistico”B.Munari”   Castelmassa, ore 11.00, “Pregiudizio, porrajmos, esclusione” incontro con la giornalista e attrice Dijana  Pavlovic

–   Casa Circondariale Rovigo, ore 13.30, “Porrajmos e memoria”,  incontro con Dijana  Pavlovic

Venerdì   21 gennaio 2011   –   Liceo Scientifico “ROITI”  Ferrara , ore 11.30, ” I 20 bambini di Bullenhuser Damm”, incontro con Maria Pia Bernicchia

Martedì  25 Gennaio 2011    –  Liceo Scientifico “EINAUDI”  Badia Polesine, ore 10.50, “Chi vuol vedere la mamma…faccia un passo avanti”, incontro con Maria Pia Bernicchia e mostra  ” I 20 bambini di Bullenhuser Damm”   dal 24 genn al 1 febbr  2011 

Mercoledì  26 gennaio  2011   –   Biblioteca “Manfred Buchaster”  Costa di Rovigo , ore 20.45, “I beni e la memoria. Le conseguenze economiche della persecuzione razziale in Italia dal 1938 al 1970”,  incontro con Ilaria Pavan, ricercatrice di storia contemporanea della Scuola Normale Superiore di Pisa

Giovedì  27 gennaio  2011     –    Sala Consiliare Palazzo Celio Rovigo,  celebrazione Ufficiale “Giornata della Memoria 2011”  intervento di Ilaria Pavan

Venerdì  28 gennaio  2011     –    Sala Agostiniani  Polesella (Ro), ore 20.45, presentazione della ricerca “L’internamento di ebrei stranieri in Polesine dal 1941 al 1945” relatori Luciano Bombarda e Maria Chiara Fabian

Martedì  1 Febbraio  2011    –  
Liceo Scientifico “EINAUDI”   Badia Polesine , ore 10.50, “Racconti dalla Shoah” incontro con Tatiana ed Andra Bucci introduce la giornalista e scrittrice  Titti Marrone autrice del libro “Meglio non sapere” 

Mercoledì  16 Febbraio  2011  –  Ateneo Veneto Venezia, nel  pomeriggio testimonianza di  SHLOMO VENEZIA, sopravvissuto del “sonderkommando” di Auschwitz

 

 

AUGURI DI BUON ANNO NUOVO

Il sito del FIUME compie un anno e si festeggia in casa la tappa ulteriore nel cammino dell’ Associazione.
Si potrebbe già fare un bilancio, ma ci limiteremo ad un breve inciso ed agli auguri.
 
Lo sport di fine anno è la classifica, o meglio l’elenco come si usa dire oggi, dei personaggi dell’anno, di chi per un motivo o per l’altro si è distinto, in bene ed in male, perché gli elenchi si fanno anche al contrario.

Dei peggiori l’elenco sarebbe troppo lungo, c’è un campionario di brutte persone, di alcune ricordiamo le performance televisive con bava alla bocca e vene del collo ingrossate, di altre preferiamo ignorare le battute, vere e proprie offese verso il prossimo, o le proposte politiche, veri e propri schiaffi al vivere civile ed alla democrazia.

Di solito delle persone per bene e che fanno andare avanti il paese, non si parla nei giornali, rimangono oscure, se son bravi amministratori è difficile giudicarlo, nel magma della politica  oggi fa comodo dire e pensare “sono tutti uguali”.

Era diverso Angelo Vassallo, sindaco di Pollica nel Cilento, che ha detto dei “no” di troppo in un paese, l’Italia intendiamo, dove è più bravo chi rende tutto possibile, la darsena turistica, il porticciolo che crea lavoro, il supermercato davanti alla chiesa nel borgo di 100 anime, il parcheggio al posto del campetto di basket, la piazza mercato al posto dell’area verde che deve essere curata e non ci sono i soldi!

Per dimostrare la sua diversità ha pagato con la vita e nove colpi di pistola l’hanno colpito in pieno sparati da camorristi senza timore di essere denunciati.

Possibile non riuscire a capire con altri indicatori chi è diverso dagli altri?  Possibile non ci sia un modo per premiare i diversi?

Onore al sindaco Vassallo, che non è stato portato in palmo di mano come eroe, o come un martire, altri sono i martiri di cui ha bisogno questa Italia e ci spiace che a vestirne i panni, tocchi sempre a qualche ragazzo che, per campare e mantenere la famiglia, ha deciso di entrare nell’esercito. 

Altra figura significativa come avevamo sperato nel nostro appunto a settembre, la coraggiosa Aung San Suu Kyi, leader dell’opposizione in Birmania, agli arresti domiciliari ma liberata dopo le ultime elezioni nel paese asiatico.

Auung non è stata uccisa, per fortuna, ammesso che sia fortuna e non segno che anche la Birmania o Myanmar che dir si voglia, pur nella dittatura militare è più garantista dell’Italia. 

Ci fermiamo qui e non allunghiamo il nostro personale elenco delle figure significative del 2010, anche se ne avremmo molte da citare, ed in parte molto diverse da quelle che leggiamo nei giornali.

Un augurio per il nuovo anno ci sentiamo di farlo comunque al nostro paese: tanti auguri di legalità, democrazia, rispetto!

Ne deriverebbero molte benefiche risorse per uscire da tutte le crisi.

 

Associazione Il Fiume

L’UOMO E LA SUA IMMAGINE

il narcisoUn uomo innamorato di se stesso

Era convinto che nel mondo intero,

in tutto l’universo,

nessuno fosse bello come lui.

E se vedeva il suo riflesso

Dentro uno specchio, trovandolo diverso

Da quello che credeva si arrabbiava

Con l’innocente oggetto, e lo accusava

Di non esser affatto veritiero

          Per sua disgrazia,

di specchi, consiglieri di ogni grazia,

ce n’erano dovunque: nei salotti

di tutte le dimore,

nelle borsette di tutte le signore,

perfino in tasca a tanti giovanotti,

e ogni specchio rifletteva il vero.

                                   Allora cosa fa il nostro Narciso?

                                   Abbandona l’umana società,

                                   si rifugia in un angolo remoto,

                                   dove non ci sia specchio che rifletta

                                   l’ingrata verità

                                   E anche qui cosa trova?

                                   Un lago calmo e tranquillo che gli ributta in faccia la realtà.

                                   Lui si infuria, vorrebbe allontanarsi,

                                   ma il lago è così bello

                                   Che l’uomo non riesce a distaccarsi

Avrete già capito

Dove voglio arrivare

Lo strano male

Di cui soffriva quel Narciso affligge

Tutta l’umanità, senza eccezione.

L’anima nostra come quel Narciso,

vede in se stessa ogni perfezione.

I vizi altrui, che abbiamo sotto gli occhi,

sono soltanto specchi

dei vizi nostri che non vogliam vedere.

Quanto allo specchio d’acqua che riflette

Inesorabilmente la realtà

Di una difettosa umanità

Quel lago è il vostro libro signor Duca

 

 

“Le fables de La Fontaine illustrées par Marc Chagall”, Jean de la Fontaine 1668-1694, traduzione di Maria Vidale, Donzelli editore, 2009

LILIANA SEGRE – “Lezioni di vita”

liliana segre e il magnifico rettoreBella e maestosa cerimonia quella che l’Università di Verona ha organizzato per conferire la Laurea Magistrale Honoris Causa in Scienze Pedagogiche a Liliana Segre, una delle poche italiane sopravvissute al campo di Auschwitz.

Come Associazione “Il Fiume” siamo stati tra il numeroso e appassionato pubblico nell’Aula Magna del Polo Zanotto dell’Università scaligera in cui, un Senato accademico al completo, vestito con le toghe nere dal collo di ermellino, ha salutato e onorato la figura di Liliana Segre per il suo merito di testimone della shoah.

Se essere sopravvissuti non è un merito, anzi per molti è un peso insopportabile, il riconoscimento va tutto alla capacità di farsi testimoni dell’orrore ed in questo Liliana ha dato prova mirabile anche nel pomeriggio di mercoledì 15 dicembre 2010.

Alla cerimonia sono intervenuti il Rettore, prof. Alessandro Mazzucco, il preside della facoltà di scienze della formazione, prof. Mario Longo, ed il professore ordinario della stessa facoltà, prof. Gian Paolo Romagnani che ha tenuto la Laudatio.

Ogni cattedratico ha ampiamente illustrato la figura della protagonista, indicando con la dovuta precisione le motivazioni che hanno condotto all’assegnazione della prestigiosa onorificenza.

Poi è toccato a Liliana Segre condurre la Lectio Magistralis, atto finale prima della consegna del diploma, e in quel momento si sono spalancate le porte dell’emozione per la straordinaria “lezione dalla cattedra” che l’elegante signora milanese ha dato ad un pubblico attentissimo e fortunato.

Liliana Segre ha parlato a braccio, e del resto chissà per quanti anni la sua mente avrà elaborato nomi, date, sensazioni, volti, in attesa che il mondo le chiedesse di averne conoscenza, e a braccio è riuscita a fare una lezione di tenore superiore a quelle, seppur ottime, degli esimi professori che hanno parlato prima di lei.

Facile raccontare quello che si è vissuto sulla pelle, dove Liliana ha il sigillato il numero 75190, difficile mantenere il controllo delle emozioni, ma lei lo sa fare benissimo perché innumerevoli sono le “Lezioni di vita” che in questi ultimi anni ha dato a tantissimi giovani di tutta Italia.

Inutile ripercorrere la sua storia (meglio visitare il sito www.binario21.org ) ma ci preme sottolineare l’accento messo nel definire la sensazione più atroce, l’INDIFFERENZA.

L’indifferenza di tanti, di troppi italiani, di conoscenti, di insegnanti, di amici o presunti tali, quell’indifferenza che ha condannato a morte la sua famiglia e che, anche oggi, terrorizza Liliana Segre e deve preoccupare tutta l’Italia civile.

In uno straordinario pomeriggio invernale, ancora una volta ci siamo resi conto che la memoria, il ricordo, si riempiono di senso proprio guardando avanti e cercando di trovare un modo per essere diversi dagli italiani di allora e dai tanti italiani di oggi.

Bibliografia:
Daniela Padoan: Come una rana d’inverno, Milano, Bompiani 2004

Emanuela Zuccalà: Sopravvissuta ad Auschwitz. Liliana Segre fra le ultime testimoni della Shoah, Milano: Paoline Editoriale Libri 2005

liliana segre e maria pia bernicchia        liliana segre e luciano bombarda 
Liliana Segre con Maria Pia Bernicchia e con Luciano Bombarda e la delegazione de “Il Fiume”