19 novembre 2010 – INGANNO PADANO

copertina del libro di Bonasera e Romano
 L’appuntamento di venerdì 19 novembre in Sala Consigliare a Stienta (Ro), ore 20.45, prevede la presentazione dell’ultimo libro di Fabio Bonasera e Davide Romano, due giovani giornalisti che hanno scritto per “Il Corriere del Mezzogiorno”, “il Corriere del Veneto”, per “il Gazzettino” oltre che aver pubblicato libri di approfondimento di temi politici sul Mezzogiorno.

Il libro “Inganno Padano”, con prefazione di Furio Colombo, racconta attraverso le testimonianze di coloro che hanno creduto, all’inizio, alle idee moralizzatrici di Umberto Bossi,  come queste possano oggi sposarsi con le pratiche  di governo dei molti ministri leghisti e col sostegno incondizionato a Berlusconi, giustificato dal “federalismo”, ammesso che questo obiettivo possa, da solo, spiegare l’adesione a  tutti i provvedimenti e  i comportamenti che il Governo ha fatto passare dal momento del suo insediamento.

L’analisi si propone come “la vera storia della Lega Nord” e se la storia è sempre materia complessa che richiede approfondimento, documenti, riscontri, sarà certamente interessante sentire, da uno degli autori, come questo lavoro ha preso corpo e come la raccolta dei dati sia stata condotta per arrivare alle conclusioni del libro.

SI INFORMA CHE LA PRESENTAZIONE E’ STATA SPOSTATA PRESSO LA SALA CIVICA (DIETRO IL PALAZZO COMUNALE) ALLA STESSA ORA

13 novembre 2010 – Aung è libera!

 Aung San Suu Kyi (foto Repubblica)

Due righe oggi, sul sito de “il Fiume” per festeggiare con la Birmania, e col resto del mondo civile, la liberazione di Aung San Suu Kyi avvenuta ieri da parte del governo militare del paese che ha riconosciuto la “buona condotta” della coraggiosa leader.

Da subito Aung ha salutato la folla dei sostenitori che, per la prima volta, non sono stati allontanati con la forza delle armi.

Che stia iniziando una nuova stagione della forza delle idee? 

Ci piacerebbe pensarlo per tutti i paesi, e sicuramente la presenza e la determinazione di tante figure femminili che governano o combattono per un mondo migliore non è casuale.

Ben tornata Aung!

7 novembre 2010 – In Birmania elezioni dopo 20 anni

aung san suu kyi

Nella fascia in testa al nostro sito compaiono alcune personalità che consideriamo vere e proprie “guide” all’agire per aver dedicato la loro vita alla pace ed alla crescita sociale ed umana del mondo.

La scelta non poteva essere esaustiva di tutti gli esempi positivi e quindi, oltre ad alcune figure del passato prossimo, il presente è rappresentato da Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel 1991.

Non vogliamo fare del giornalismo, ma visto che i telegiornali non danno notizie ormai e quel che resta è la rete, invitiamo chi ci segue a cercare su giornali e rete le notizie delle prime elezioni in Birmania dopo 20 anni, da quando il regime dei militari ha preso il potere e lo detiene con la forza.

Così Aung San Suu Kyi è una donna che fa opposizione dagli arresti domiciliari ed dall’isolamento da 15 anni!

La sua lotta, e quella delle opposizioni, in un paese che con tutti i mezzi limita le libertà, dovrebbe farci capire che la libertà e difficile conquistarla, e per questo, quando la si ha, bisogna fare di tutto per non perderla.

Tenere il potere con la forza è una tentazione per tutti coloro che lo hanno conquistato in un modo o nell’altro, e la forza può essere quella dei carri armati, ma anche quella di un’informazione imbavagliata, di leggi fatte per limitare la democrazia e quella di slogan costruiti ad arte su paure altrettanto costruite.

E su questo vogliamo far riflettere oggi.

Israele 2010 – LA STORIA DI ADINA

adina goffer hassLe storie che la nostra ricerca sull'”internamento libero” degli ebrei stranieri nell’Italia del ’41 ci ha reso familiari, si arricchiscono sempre più.
Nello scorso agosto nel II° viaggio in Israele il “Fiume” ha incontrato un’altra amica la cui storia si intreccia con quella del Polesine, Adina Goffer Haas, nata a Castelmassa il 18 marzo 1942 in piena guerra da Moritz Haas, sarto di Stanislaw, Polonia, e Bronia Roth Haas, internati nel piccolo comune in provincia di Rovigo con i figli Leopold (13 anni) e Baruch (5).

Adina, contattata telefonicamente, ci ha accolti nel suo appartamento di Ra’ Nana, una città tra Tel Aviv ed Haifa, e, dapprima titubante sullo scopo della nostra visita, ha poi aperto il flusso dei ricordi alla nostra attenzione.

A lungo Adina ha parlato di una storia che solo i ricordi dei due fratelli maggiori le hanno trasmesso, perchè a pochi mesi di vita venne tolta ai genitori in carcere a Rovigo (da lì deportati ad Auschwitz) e affidata alle suore di Castelmassa.

Vicende straordinarie e fortunate hanno reso possibile che lei e i due fratelli Leopold, 13 anni e Benito (Baruch) 5 anni, si siano salvati e siano arrivati in Israele dopo la guerra, a seguito della Brigata Ebraica .

Uniti in Italia, nonostante il pericolo, all’arrivo nell’allora Palestina, i tre fratellini vennero divisi e affidati a famiglie di pionieri e padri fondatori di Israele vivendo, con i genitori e i fratelli adottivi, tutti i passaggi della costruzione dello stato d’Israele.

La sua vita si complica con l’arrivo della madre naturale Bronia, sopravvissuta ad Auschwitz grazie al trasferimento a Bergen Belsen, e poi arrivata in Israele con una delle ondate di profughi disperati.

La madre l’aveva cercata a Castelmassa trovando la madre superiora a cui aveva affidato la bambina, disperata per averla dovuta lasciare alla Brigata Ebraica legittimata ad occuparsi dei moltissimi orfani e disperati ebrei alla fine della guerra.

Sicura della sua salvezza la madre comincia a cercarla in Israele e va a prenderla, ma per la piccola è una completa sconosciuta (aveva pochi mesi quando si separarono) e così Adina non ne vuol sapere di lasciare la famiglia adottiva.
Con grande lacerazione di entrambe, la madre naturale rinuncia alla sua bambina e torna a vivere  Tel Aviv lasciando la figlia alla vita del kibbutz ed alla sua nuova storia.

adina e chiara fabian         adina e luciano bombarda 

L’abbraccio di Adina e la luce dei suoi occhi mentre raccontava le vicende tormentate di una bambina senza famiglia trovatasi , dopo la comparsa della madre naturale, con 2 famiglie, ci hanno fatto vivere con emozione ancora una delle tante storie che la ricerca ha strappato al tempo ed alla rimozione generale.

 

Ottobre 2010 – Vogliamo che la storia di EMERGENCY continui…

“Io sto con Emergency”, non è soltanto uno slogan, è la posizione della nostra Associazione rispetto a chi si impegna per garantire diritti ad un numero più vasto possibile di persone, senza toglierli agli altri.

Emergency e i suoi ospedali sono un esempio di efficienza non disgiunta dall’efficacia, anche in condizioni estreme come quelle della Sierra Leone ad esempio, uno dei paesi più poveri al mondo in cui c’è un ospedale che supplisce alle gravi mancanze sanitarie del paese.

E’ all’ospedale di Goderich, la capitale, che Emergency ha dedicato la campagna dell’SMS solidale di quest’anno.

Invitiamo tutti quelli che ci leggono ad inviare al numero 45506 un sms che porterà 2 eu direttamente tra le risorse dell’ospedale, e sul “direttamente” chi conosce la struttura organizzativa di Emergency può garantire!