18 aprile 2015 – Taglio di Po celebra i “70 anni di libertà”

 

Taglio di Po 2015
Taglio di Po 2015

Assistiamo in questi giorni a una ridda di polemiche in vista delle celebrazioni del 25 aprile. La più dura è quella dell’ANPI nazionale che si rifiuta a Roma di sfilare assieme a organizzazioni filo –palestinesi.      Non ci sentiamo di condannare la scelta di chi vive il 25 aprile come la festa della liberazione dalla dittatura nazi-fascista. Alla sfilata dovrebbero partecipare le forze che hanno combattuto per questo, non chi ha appoggiato, in modo più o meno importante, il tentativo di Hitler di imporre un ordine nuovo al mondo!

A meno che le sfilate non abbiano il valore di manifestazione del pentimento e dell’espiazione delle colpe, riteniamo che a sfilare debbano essere i combattenti che hanno vinto, e questa volta possiamo dire che hanno vinto “i buoni”.  Con buona pace dell’attualità, al tempo la Palestina araba si era schierata con Hitler, mentre la Palestina Inglese, che accoglieva nei suoi ranghi la “Brigata ebraica”, ha combattuto e vinto il nazional-socialismo.  Sgombrato il campo da fraintendimenti, col semplice uso della storia, possiamo dedicarci al nostro 25 aprile, che non avendo il dono dell’ubiquità, celebreremo su un tema a noi caro e in un luogo particolare.  Segnaliamo , quindi, l’iniziativa del Comune di Taglio di Po che ha appoggiato il lavoro di un giovane professore Roberto Felloni e deciso di organizzare un concerto ed una mostra dedicati all’internamento libero di alcune famiglie ebree nel paese dal 1941 al 1944.

concerto
concerto dei ragazzi delle scuole medie di Ariano Polesine e Corbola

Il concerto molto ricco di musica ebraica frammista a narrazione filmata, si terrà il 15 aprile giorno della liberazione del campo di Bergen Belsen, quello in cui è morta Anna Frank per capirci, ma dove sono state deportate e liberate le famiglie Razon e Afnaim, ebrei di origine turca ma in Italia da anni e perseguitati dal 1938.

A questo primo evento significativo seguirà, sabato 18 aprile alle ore 10.00,  sempre a Taglio di Po l’inaugurazione di una mostra sulla liberazione del territorio tra Polesine e Ferrara del Museo del Risorgimento di Ferrara, presentata dalla storica Antonella Guarnieri e l’intervento sull’internamento libero che il Fiume è stato invitato a trattare.

La mostra sarà infatti improntata sulla storia delle famiglie Razon , Afnaim e Zamojre che catturate nel Polesine vennero deportate a Bergen Belsen e ad Auschwitz. Accanto alla ricostruzione che il Fiume sta dando alle stampe, il giovane ricercatore Roberto Felloni ha aggiunto una quasi poliziesca ricostruzione dei fatti e dei luoghi in cui queste persone hanno vissuto e le loro storie drammatiche prima e poi felici dopo la liberazione.

Susanna Razon  oggi signora Veronesi, è stata una delle giovanissime protagoniste di questa pagina nera della storia italiana e ha dovuto lottare tutta la vita per cacciare i fantasmi di quegli anni che non ricorda volentieri.

Non spetta alle vittime far luce sulla loro storia, siamo noi a dover farei conti con il passato e con le nostre responsabilità.    La storia non è un’opinione e quando il Papa Francesco parla di “genocidio Armeno” fa una coraggiosa opera di divulgazione della storia anche se parla di morale, piaccia o no alle convenzioni politiche.                 Non dobbiamo aver paura della storia ma usarla per mettere le pedine al loro posto.

Buon 25 aprile, dunque, tra un sagra degli asparagi,  la festa della “pinza”, un motoraduno  e una corona deposta sulla tomba di chi ha saputo stare dalla parte giusta.