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Negare l’esistenza dell’Olocausto significa uccidere una seconda volta vittime innocenti. Cancellare la memoria è tipico dei regimi totalitari. Bisogna reagire contro queste pratiche con la massima energia.
Nicolai Lilin

I percorsi della memoria

Gli appuntamenti curati da “Il Fiume” per la giornata della memoria sono nutriti e si snodano tra vari paesi delle provincie di Rovigo e Venezia.

In particolare si segnalano nel Comune di Costa tre date di approfondimento dei temi in oggetto.

21 Gennaio 2010 – ore 8.30  Centro culturale “M.V.Rossi” la professoressa Maria Pia Bernicchia presenterà il suo libro sulla vicenda dei 20 bambini di Bullenhuser Damm, sui bambini selezionati ad Auschwitz per esperimenti medici ed uccisi prima dell’arrivo delle truppe russe ad Amburgo.

27 Gennaio 2010 – 21.00  Biblioteca Comunale “Manfred Buchaster”proiezione del film “Il bambino dal pigiama a righe” con introduzione della dottoressa Francesca Panozzo, studiosa della Shoà.

28 Gennaio 2010 – ore 21.00 Biblioteca Comunale “Manfred Buchaster”, incontro di approfondimente dal titolo “Dalle leggi razziali ai campi di sterminio” condotto da Francesca Panozzo, studiosa della Shoà.

23-24 marzo 2009 – SONDERKOMMANDO AUSCHWITZ

Schlomo Venezia con i ragazzi del Roiti

Vero e proprio tour de force per Schlomo Venezia, ospite de “Il Fiume” e della Provincia di Rovigo, in una due giorni di sofferenza per il dovere del ricordo.

 

Lunedì 23 marzo l’amico Schlomo, con l’inseparabile moglie Marica, ha parlato in successione al Liceo Scientifico “Roiti” di Ferrara e alla sera al Teatro Jubileum di Stienta (Ro), ad una platea interessata e partecipe, della propria esperienza nel lager di Auschwitz fino alla liberazione da parte delle truppe sovietiche.

Il giorno seguente il signor Venezia, sempre introdotto storicamente dalla dottoressa Francesca Panozzo, studiosa della Shoà,  ha parlato ai ragazzi e ai docenti del Liceo Scientifico “Paleocapa” di Rovigo, e nel pomeriggio ai bambini delle elementari di Fratta Polesine (Ro).

Nonostante la crudezza dell’esperienza nel “sonderkommando” Shlomo Venezia è riuscito a rendere il suo racconto adatto anche ad un pubblico di giovani, senza che la verità storica e documentale venga meno.

L’unicità della testimonianza di un membro del “sonderkommando” stà sia nel fatto che Schlomo è uno degli ultimi sopravvissuti ad aver svolto questo compito e ad aver visto con i propri occhi il momento conclusivo della macchina di sterminio nazista, ma soprattutto nella lucidità che ancora caratterizza il suo racconto.

“Non si esce mai dal lager” dice Schlomo Venezia ai suoi intervistatori, mentre dopo ogni testimonianza si esce in forte difficoltà e privi di energie, ma il dovere del ricordo è più forte e così Schlomo non vi si sottrae mai.