Archivi categoria: società

Si ha democrazia quando il popolo può controllare l’operato del governo: accetterò il controllo del popolo, ho bisogno dell’energia del popolo, voglio ascoltare la voce del popolo.
Aung San Suu Kyi, 14 novembre

06 novembre 2012 – “Lo sport europeo sotto il nazionalsocialismo. Dai giochi olimpici di Berlino ai giochi olimpici di Londra (1936-1948)”

manifesto

Martedì 6 novembre è stata inaugurata a Bologna la bella mostra “Lo sport ai tempi del Nazismo”, portata in Italia grazia alla volontà del Memoriàle de la Shoah di Parigi e del suo referente italiano, Laura Fontana.

Una delle mostre più visitate a Parigi da scuole e pubblico, sarà disponibile per 2 mesi anche in Italia a Bologna, a Palazzo Saraceni, per far conoscere al pubblico come lo sport sia stato un veicolo importante della ideologia nazista e fascista dell’uomo nuovo.

Tra i promotori dell’evento la Regione Emilia Romagna e ospite di eccezione il calciatore Lilian Thuram, presidente di un’associazione contro il razzismo e la discriminazione, che ha sottolineato l’importanza che ancor oggi lo sport riveste come strumento di educazione dei giovani.

Testi accurati, immagini evocative, documenti preziosi, tracciano la storia che va delle Olimpiadi di Berlino a quelle di Londra con le storie di discriminazione degli atleti ebrei e le polemiche sulla partecipazione degli atleti di colore che sono in parte conosciute. Molti aspetti nuovi e legati allo sport italiano, sono stati aggiunti per l’edizione italiana, grazie al lavoro di ricerca della dottoressa Laura Fontana che da alcuni anni collabora con il Memoriàle di Parigi, l’istituzione che per prima si è occupata di  memoria e documentazione della shoah addirittura durante gli ultimi anni della II Guerra Mondiale.

Il convegno, a corredo dell’inaugurazione, ha visto la partecipazione di numerosi storici italiani e francesi, tanto che il Delegato dell’Ambasciatore francese  d’Italia commentava, fuori onda, che quando l’Italia e la Francia riescono a collaborare il prodotto è sempre eccellente.

Al convegno era presente anche Roberto Olla cui si deve un bell’intervento che sottolineava le componenti estetizzanti di fascismo e nazismo e i concetti di purezza e bellezza da cui derivò non solo l’organizzazione quasi militare dello sport, ma anche la pingresso mostraiù terribile idea di pulizia della società dai soggetti meno “presentabili”.

La mostra è ad ingresso gratuito e rimarrà aperta fino al periodo prenatalizio. E’ possibile prenotare le visite al seguente numero o e mail.

Elisa Renda  (Servizio Relazioni esterne ed internazionali . Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna Viale Aldo Moro, 50 – 40127 Bologna )  
Tel. +39 051-5277644     erenda@regione.emilia-romagna.it

allestimento

Londra 2012 – Olympic Games

iosefa idem

Lo sport italiano molto spesso non ha niente, strutture, soldi, facilitazioni legislative, spinta scolastica … tutto quanto serve per dare atleti di alto livello alle competizioni internazionali.

Nonostante questo l’Italia riesce anche a vincere medaglie, e molte, in proporzione alle strutture e agli abitanti.
Sarà perché abbiamo strutture ottocentesche che siamo primi nell’arma bianca o nel tiro di precisione?  Di sicuro un’atleta in Italia si deve autofinanziare per ottenere dei risultati ma la cosa grave è che, indipendentemente dai risultati, è la pratica sportiva che non raggiunge livelli accettabili nei giovani e negli adulti.

Condizioni di lavoro, infrastrutture e collegamenti non efficienti,  scarsa presenza di strutture, pigrizia da nuove tecnologie, costi dello sport, tutto rende il nostro paese un “no sport land”. Chi ha anche una minima occasione di partecipare ad eventi sportivi all’estero torna con un senso di inferiorità che è difficile spazzar via con dell’ottimismo a buon mercato.

I dirigenti delle varie Federazioni spesso sono ex atleti o politici trasferiti allo sport per gratificazione e perché ogni carica è buona per stare sulla scena. Spesso rimangono ai vertici per anni, senza un turn over che porti a ricambi giovani e con nuovo entusiasmo. Il vecchio “cursus honorum”, di latina memoria, è praticato con grande difficoltà o, semmai, in modo automatico, senza che siano le reali competenze e sensibilità a fare progredire le carriere.

Quali sono le donne ad esempio, dirigenti federali? Che fine hanno fatto una Paola Pigni, una Sara Simeoni e mille altre atlete di spicco alle quali si propongono sempre ruoli di “fatica”, ma mai di decisione?

A comandare e programmare lo sport delle donne, e non solo,  sono sempre capaci ottantenni, tutt’al più qualche giornalista in cerca di visibilità, ma mai una donna che ne capisce di sport e di psicologia femminile.

Per questo Il Fiume si prepara agli incontri autunnali, molti dei quali saranno con donne, su problematiche femminili e con ospiti di tutto rispetto, per tentare di parlare e dare spunti di riflessione non solo a chi partecipa o alla stampa, ma anche a chi opera nel governo locale di questo nostro paese!

il podio tutto italiano della scherma

Dopo la bella e riuscita festa del Fiume si aspetta l’autunno per le prossime iniziative

il Po

La festa è riuscita e con piacere ci siamo scambiati idee, compagnia e progetti futuri!

Le cuoche collaudate della nostra associazione si sono  date da fare prima, durante e dopo la festa.  Antonella e Ornella hanno fatto la parte del leone, Rita ha messo le sue origini siciliane al servizio della festa, Irene ha ripetuto, a grande richiesta i cevapcici croati con salsa haivar, Tiziana ha preparato le salsine israeliane e le amiche marocchine di Stienta hanno preparato pane arabo e uno splendido cous cous zveia con pollo, cipolle e uva passa.

A Irene è toccato anche raccogliere le canne che ornavano la chiatta e ai maschietti  i lavori pesanti, trasporto bibite e frigoriferi,  mentre il Sindaco di Stienta e il suo collaboratore Mauro, come sempre hanno preparato i mezzi per la proiezione di un breve video.

Il tempo è stato clemente con noi anche quest’anno e ci ha riservato una serata un po’ ventilata all’inizio, ma poi perfetta per star fuori e piluccare dal ricco buffet, per ascoltare la musica dal vivo e per ballare al suono di musiche tradizionali bosniache che, una bravissima Dijana Grgic e i suoi musicisti, hanno cantato, suonato  e spiegato ad un pubblico attento.djana grcic

Di solito un’ospite particolare trascorre con noi la serata e quest’anno è toccato ad Andra Bucci che spesso accompagna il Fiume nelle manifestazioni organizzate per La Giornata della Memoria.
Lontano dal dolore del ricordo della sua esperienza ad Auschwitz, che l’ha portata con la sorella ad essere tra le più piccole sopravvissute al campo di sterminio, Andra ha cenato e vissuto con gli amici de Il Fiume una bella serata di mezza estate…

insalata di polipo

              Dijana Grgic

Insalata di Polipo

Una piccola associazione non muove le montagne, ma con piccoli interventi fa sentire la sua presenza come elemento di unione e stimolo culturale, così, noi de Il Fiume ci siamo impegnati ad acquistare il grana delle zone terremotate, che è stato messo in lotteria, abbiamo sintetizzato le attività culturali messe in piedi nell’anno passato e preannunciato gli appuntamenti futuri.

Grande attenzione ci sarà per la figura femminile e la sua presenza fondamentale nei ruoli importanti della società, ma non in quelli chiave delle stanze dei bottoni, bene le donne  fin che si impegnano ma se vogliono comandare è un altro discorso!  Josefa Idem, canoista pluriolimpionica e madre di famiglia, assieme a Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite  per i Rifugiati (UNHCR) sono nell’agenda autunnale, assieme ad altre importanti autrici contemporanee.

 

21 luglio 2012 – 3° festa de Il Fiume

imbarcadero a stienta

Al terzo anno forse avremo qualche difficoltà a tener ferma la zattera che ospita la tradizionale festa de Il Fiume. Dopo oltre un mese di torrida estate, si prevedono temporali e abbassamenti delle temperature, ma è pronto un “piano b”, per non rinunciare a vederci con gli amici e gustare i preziosi piatti preparati delle cuoche del Fiume.

Una festa , la 3°, che ci vedrà raccolti a Stienta dopo la prova del terremoto che ha danneggiato il Municipio e quindi la sede degli incontri del Fiume, costretto a ripensare parte della sua attività.

Ritrovarci ad una festa, non a parlare dei temi impegnativi che sono il succo dei nostri incontri, è bello e rilassante, ma tra un cous cous e un’insalata di polipo, riusciremo a fare il punto della situazione e buttare sul piatto il programma degli appuntamenti d’autunno.

Dopo un anno ci troviamo un governo diverso, ma una situazione altrettanto grave dell’economia interna e mondiale, prigionieri di “vite che non possiamo permetterci” per parafrasare Bauman, ma incapaci di inventarne di nuove.

Ritrovarci è anche il modo per sperimentare se condividere idee ed esperienze può essere un antidoto alla tentazione di fare ciascuno per sé.  La musica di fondo sarà quella struggente del ventre dell’Europa corteggiato dall’oriente, un trio composto da una cantante bosniaca e da due musicisti.

In caso di maltempo si riparerà alle “Quattro lamiere”, il pittoresco ed evocativo nome che a Stienta si da alla struttura fissa in cui si svolgono le feste del locale PD e che si trova lungo l’Eridania in località Zampine!

Attenzione al bollettino meteo e a presto!

10 giugno 2012 – Fratta Polesine inaugura la casa museo di Giacomo Matteotti

ingresso casa Matteotti

Con una piccola cerimonia alla presenza delle autorità locali, tra cui spiccava Tiziana Virgili, presidente della Provincia e sindaco di Fratta Polesine , e con l’apporto dello storico Gianpaolo Romanato, domenica 10 giugno 2012, è stata aperta ufficialmente al pubblico a Fratta Polesine (Ro) la casa  museo di Giacomo Matteotti.

  1. Fratta Polesine è  un luogo straordinario per capire come in Italia siamo disseminati i centri pulsanti della storia artistica e civile, tanti sono i monumenti concentrati in questo borgo.
    Sede di moti carbonari contro la dominazione Austriaca  nell’800, la cittadina era stata già luogo del ritiro in terraferma di famiglie della nobiltà mercantile veneziana che vi aveva fatto costruire dal Palladio (1570 circa) la straordinaria villa Badoer, seguiti da altre famiglie di possidenti che con le loro dimore hanno segnato la struttura urbana (villa Cornoldi  nel “