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Si ha democrazia quando il popolo può controllare l’operato del governo: accetterò il controllo del popolo, ho bisogno dell’energia del popolo, voglio ascoltare la voce del popolo.
Aung San Suu Kyi, 14 novembre

26 luglio 2014 – Dieci anni di Fiume

sala a RunziNonostanle la giornata in cui la furia biblica si è scatenata sul Polesine con un diluvio universale, la serata organizzata da Il Fiume per celebrar i 10 anni di attività, si è tenuta consuccesso.

Una cinquantina tra membri del direttivo del Fiume e amici affezionati si sono radunati all’agriturismo Valgrande di Runzi ben noto agli ospiti del Fiume per la gentilezza dei proprietari Monica e Alberto.   La pioggia si è fermata giusto in tempo e tra gli esterni bucolici e la sala appositamente attrezzata, si è potuto riunirsi attorno al buffet di specialità vegetariane e non, conversando sul passato e sul futuro dell’associazione.

10 anni del Fiume sono stati anche 10 anni di Luciano Bombarda, il suo Presidente e fondatore, dal 2004 al 2014 e non si tratta di un errore visto che Luciano è scomparso nel 2012, perchè anche questi due ultimi anni sono stati permeati dalla sua presenza e dal suo lavoro precedente.

la sala

“Troppo lungo sarebbe percorrere tutte le iniziative susseguitesi in questi dieci anni” , per questo l’attuale presidente Chiara Fabian ha scelto di ricordare in ordine sparso i grandi e piccoli nomi passati per Stienta grazie al Fiume ed alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale retta dall’allora sindaco Fabrizio Fenzi, oggi membro del direttivo.

Dalla prima carovana antimafia con Piero Grasso e Giovanni Impastato, agli incontri con Don Gallo, prete rivoluzionario, con i giudici Giancarlo Caselli e Antonio Ingroia, e poi scrittori del calibro di Paolo Rumiz, giornalisti di fama come Marco Travaglio e Titti Marrone.

D’obbligo citare poi l’impegno, diventato predominante sulla conoscenza della tragedia tutta europea della Shoah, nella quale anche il Polesine ha avuto il suo ruolo.  Anche qui solo nomi per non allungare troppo il discorso e allora, Shlomo Venezia, Lala Lubelska, Andra e Tatiana Bucci, e gli internati ebrei in Polesine Estika Danon Ayalon e Lia Hajon, fino a Boris Pahor.

In chiusura della serata la proiezione di un breve documentario di interviste a molti amici ed ospiti dell’Associazione per ricordare la figura di Luciano. Tra la commozione generale il Fiume ha salutato Luciano, “Ora possiamo lasciarlo andare” hanno detto Chiara fabian e Fabrizio Fenzi “anche se resterà sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto. Il Fiume deve continuare il suo corso con nuova energia, intensificando la collaborazione con le associazioni vicine per diffondere cultura e consapevolezza”

chiara fabian e fabrizio fenzi

 

 

 

 

25 aprile e 1 maggio 2014 – Importanti celebrazioni in un paese strano


E’ passato un altro 25 aprile, festa della liberazione dal nazifascismo.  Questa festa dovrebbe celebrare gli uomini e le donne che, opponendosi ai due maggiori regimi totalitari del ‘900 (non ci mettiamo lo stalinismo perchè non ci ha riguardato), ha ridato dignità all’Europa, non solo all’Italia.

Dobbiamo ricordare certamente i partigiani, ma anche i “resistenti” che in ogni modo hanno aiutato i perseguitati, boicottato la guerra e le direttive dei regimi, i cosiddetti “resistenti passivi” ma molto importanti (dai prete delle parrocchie, alle contadine che nascondevano i paracadutisti alleati, alle staffette e a molti altri italiani che hanno capito in tempo le aberrazioni del fascismo).

Nel giorno della liberazione si devono anche e  giustamente ricordare i “Liberatori” che sono sì i maggiori eserciti sul campo ossia gli americani, gli inglesi e i russi, ma, con loro, anche le truppe o brigate di molti altri paesi o gruppi nazionali dai polacchi in esilio, agli australiani, ai marocchini e, non ultimi, gli ebrei di Palestina (allora protettorato britannico) riuniti sotto le insegne della “Brigata ebraica”.

Nel nostro paese una serie di contrapposizioni ideologiche mescolate ad aberrazioni derivate da una mai composta spaccatura tra paese reale e parti delle forze che lo governano, dà luogo a una grave confusione storica ed etica. Assistiamo da alcuni anni ai fischi e i tafferugli allo sfilare dei labari della Brigata ebraica alla quale si vorrebbero contrapporre bandiere palestinesi che nulla hanno a che vedere con la storia che si festeggia. Ci imbattiamo in storici o ideologi che sminuiscono il ruolo della “resistenza” chiamati a parlare a cerimonie di cui non sono parte in causa.

Sembra che negli ultimi decenni il recupero della memoria della Shoah non abbia messo in luce abbastanza il ruolo svolto dall’Italia Fascista in questo ambito, anche perchè gran parte di quegli stessi apparati si sono ripresentati al governo del paese senza soluzione di continuità.

Per questa presenza e continuità, dopo il primo periodo di entusiasmo per il riscatto resistenziale, sembra che si sia pian piano cercato di influenzare la storia e le coscienze con un sottile revisionismo, ma anche con la legitimazione di comportamenti poco degni di un paese civile.

Sono di questi giorni gli applausi dei rappresentanti dei sindacati di polizia che hanno salutato come eroi, i poliziotti condannati per aver ammazzato di botte un adolescente con le problematiche di tutti i ragazzi della sua età, ma colpevole di essere di notte nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Quale dissociazione nelle menti di questi uomini e donne che, vengono attaccati da gruppi di manifestanti , ma finiscono poi per accanirsi con calci e pugni in cinque contro uno, nel più sleale dei duelli?   Essere usati contro i manifestanti che non sempre sono pacifici è del loro mestiere ma in Francia, ad esempio, le forze dell’ordine vengono preparate anche culturalmente a capire chi fronteggiano e a conoscere la storia del ‘900.cuori nel pozzo

Finiamo queste note con l’anticipazione dell’altra importante celebrazione, quella della festa del lavoro il “1 Maggio”!

Lo faremo, come Associazione il Fiume, presentando un libro sulle morti nel lavoro, ma morti particolari, quelle dei lavoratori italiani nelle miniere del Belgio. Lavoro in cambio della salute o addirittura della vita. Un altro assurdo che dobbiamo trattare perchè si ripropone sempre anche se in forme diverse e in paesi diversi.  Nell’occasione lo faremo approfittando della presentazione del libro “Cuori nel pozzo”, alla presenza dell’autrice Roberta Sorgato.

20 aprile 2014 – Che Pasqua sarà?

     cenacolo

Le pagine del Fiume sono talvolta ferme…come ogni fiume che si rispetti, anche il nostro ha i momenti in cui la corrente rallenta e la secca prende il sopravvento.  

In questi giorni si festeggia la Pasqua cercando di prendere da ogni diversa celebrazione della Pasqua i contenuti di valore universale.

Quella ebraica, quest’anno in anticipo di una settimana, richiama alla liberazione dalla schiavitù e all’uscita da una terra di sofferenza per entrare in un luogo in cui, il rispetto e la libertà, siano un diritto di tutti.  Valori che accomunano l’umanità e ancor oggi sono negati costringendo tanti a lasciare le loro terre per cercare rifugio altrove, ma l’altrove siamo noi, con tutti i nostri problemi.

La Pasqua cristiana imminente è un inno alla Resurrezione e alla nuova vita, non  necessariamente terrena, ma pur sempre nuova nelle azioni e nei propositi.   Le nostre azioni e i nostri propositi vanno nel senso di dare un contributo alla conoscenza e da questa all’azione positiva.

                                    cenacolo moderno

Il prossimo tempo di elezioni darà luogo ai proclami più altisonanti. Ci sarà chi chiederà fiducia sulla base di novità, chi chiederà conferme sulla base di quanto fatto. Sarà difficile capire chi  potrà veramente cambiare il nostro paese senza cambiare noi italiani, ma di sicuro la mescolanza con altri popoli e la convivenza, per quanto difficile, sarà l’unica speranza di un cambiamento reale della nostra cultura.

Avere un’identità non significa avere radici, le “radici” sono degli alberi, ha detto qualcuno, non dei popoli, così come la musica e le cose belle non hanno confini ma si mescolano e vengono godute da tutti.

Ci piace pensare che con la partecipazione al nuovo numero della rivista REM (Ricerca Esperienza Memoria) abbiamo dato un contributo al sentimento di appartenenza al posto in cui viviamo, che va condiviso e apparentato al resto del mondo. Nel  numero di maggio, infatti,  abbiamo intervistato  Miriam Meghnagi che ha portato i canti del Mediterraneo a Ficarolo, lo scorso agosto, nel suo bellissimo concerto dedicato a Luciano Bombarda.

Ci piace anticipare che, prossimamente, porteremo a parlarci di Europa e di basi per la convivenza civile la scrittrice Roberta Sorgato col suo “Cuori nel pozzo”.

Ci piace sperare che saranno con noi del Fiume, ma stavolta a Stienta, personaggi che hanno fatto la storia del Novecento come Boris Pahor , ma anche persone che a Stienta sono nate e vissute per poi sradicarsi verso il mondo come Giuseppe Sgarbi, cantore del Polesine con il suo “Lungo l’argine del tempo”.

A presto dunque e buona Pasqua a tutti.

 

 

 

 

Josefa Idem sprona all’impegno

gli atleti con josefa idem

“Avete dei sogni da realizzare? Qualcuno di voi vuol dirmi cosa si apetta dal futuro?”

Con questa domanda rivolta ai ragazzi del Liceo Paleocapa di Rovigo, Josefa Idem ha rotto il ghiaccio dopo la sua entusiasmante performance difronte ai ragazzi che hanno assistito al racconto delle sue imprese sportive.

La sua storia, le sue paure, le insicurezze dell’adolescenza, sono state offerte ai giovani per far capire che la determinazione e la tenacia possono vincere ogni difficoltà e aprire la strada a importanti successi.

Questo il messaggio importante lasciato ai presenti , tra i quali anche gli atleti del Gruppo Canoe Polesine e del Canoa Club Adria.

Il Liceo Scientifico Paleocapa di Rovigo, si accinge a diventare Liceo Sportivo nel prossimo anno scolastico, come ha spuiegato l’Assessore allo sport provinciale Leonardo Raito, ed esempi come quello dell’olimpionica Josefa Idem sono un valore aggiunto alle lezioni tradizionali.

Ancora una volta l’Associazione Il Fiume ha dato il suo contributo alla crescita dei ragazzi con la presenza di chi ha qualcosa da dire e insegnare.

josefa idem a rovigo