Nonostanle la giornata in cui la furia biblica si è scatenata sul Polesine con un diluvio universale, la serata organizzata da Il Fiume per celebrar i 10 anni di attività, si è tenuta consuccesso.
Una cinquantina tra membri del direttivo del Fiume e amici affezionati si sono radunati all’agriturismo Valgrande di Runzi ben noto agli ospiti del Fiume per la gentilezza dei proprietari Monica e Alberto. La pioggia si è fermata giusto in tempo e tra gli esterni bucolici e la sala appositamente attrezzata, si è potuto riunirsi attorno al buffet di specialità vegetariane e non, conversando sul passato e sul futuro dell’associazione.
10 anni del Fiume sono stati anche 10 anni di Luciano Bombarda, il suo Presidente e fondatore, dal 2004 al 2014 e non si tratta di un errore visto che Luciano è scomparso nel 2012, perchè anche questi due ultimi anni sono stati permeati dalla sua presenza e dal suo lavoro precedente.
“Troppo lungo sarebbe percorrere tutte le iniziative susseguitesi in questi dieci anni” , per questo l’attuale presidente Chiara Fabian ha scelto di ricordare in ordine sparso i grandi e piccoli nomi passati per Stienta grazie al Fiume ed alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale retta dall’allora sindaco Fabrizio Fenzi, oggi membro del direttivo.
Dalla prima carovana antimafia con Piero Grasso e Giovanni Impastato, agli incontri con Don Gallo, prete rivoluzionario, con i giudici Giancarlo Caselli e Antonio Ingroia, e poi scrittori del calibro di Paolo Rumiz, giornalisti di fama come Marco Travaglio e Titti Marrone.
D’obbligo citare poi l’impegno, diventato predominante sulla conoscenza della tragedia tutta europea della Shoah, nella quale anche il Polesine ha avuto il suo ruolo. Anche qui solo nomi per non allungare troppo il discorso e allora, Shlomo Venezia, Lala Lubelska, Andra e Tatiana Bucci, e gli internati ebrei in Polesine Estika Danon Ayalon e Lia Hajon, fino a Boris Pahor.
In chiusura della serata la proiezione di un breve documentario di interviste a molti amici ed ospiti dell’Associazione per ricordare la figura di Luciano. Tra la commozione generale il Fiume ha salutato Luciano, “Ora possiamo lasciarlo andare” hanno detto Chiara fabian e Fabrizio Fenzi “anche se resterà sempre nel cuore di chi lo ha conosciuto. Il Fiume deve continuare il suo corso con nuova energia, intensificando la collaborazione con le associazioni vicine per diffondere cultura e consapevolezza”