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14 giugno 2022 – OMAGGIO A BORIS PAHOR PER I 100 ANNI

Nell’occasione dei 100 anni del professor Boris Pahor la rivista triestina “ARTE CULTURA E SOCIETA'” pubblicò un numero speciale  con il suo ringraziamento per le celebrazioni e con una serie di articoli di critici, giornalisti e persone di cultura che ne tratteggiavano la figura di intellettuale simbolo del ‘900.

Con l’autorizzazione di Tatjana Rojc alleghiamo il suo articolo sul rapporto speciale tra Boris e la moglie che fu sempre un punto fermo nella vita e una fonte di ispirazione per lo scrittore.

19 febbraio 2022 – Due Carrare… le tragiche vicende del confine Orientale con Caterina Sansone

Due Carrare (Pd) giorno del ricordo 2022. Con l’appuntamento  alla scuola media “A. Moro” sul Giorno del ricordo, come Associazione abbiamo chiuso il ciclo di approfondimento su due temi fondamentali della storia del ‘900,  che abbiamo tenuto uniti solo nell’inquadramento storico. Non c’è dubbio che la vicenda del confine orientale parta da lontano e dagli avvicendamenti politici importanti che queste terre hanno visto nei secoli. Non era facile parlarne a ragazzi della III media ma con l’aiuto degli insegnanti e di una Amministrazione illuminata (presente con il vice Sindaco Rosina e il consigliere Pizzo) abbiamo cercato di dare un quadro sintetico della fluttuazione dei confini e dell’avvicendarsi dei regimi totalitari che hanno giocato un ruolo importante e drammatico.
Nessuna concessione all’orrore,  perché orrore c’è stato da tutte le parti. Prima dei fascisti, poi per la dura repressione dei nazisti ed infine per la corsa dell’esercito titino ad accaparrarsi le ricche e strategiche terre dell’Istria. Parlare di Tito ai ragazzi di oggi nati ben oltre le ultime guerre che hanno portato alla dissoluzione della Jugoslavia non è scontato come per persone della nostra generazione ma abbiamo introdotto dei temi che potranno essere sviluppati a scuola o nella ricca biblioteca del paese.
L’aspetto più interessante e nuovo è stato l’intervento di Caterina Sansone, fotografa e pubblicista, nonché discendente di esuli fiumani, che ha avuto la bella idea di prendere spunto dalla storia di sua madre per ripercorrere il viaggio degli esuli e ripeterne le tappe a ritroso fino a Fiume/Rijeka attraverso una graphic novel.
Il suo racconto, infatti, si è dipanato appoggiandosi alle foto della graphic novel “Palacinche” pubblicata nel 2012 e tradotta anche in francese e tedesco, nella quale il racconto dell’esodo dei profughi istriani assume le tinte di un viaggio duro ma sfociato nel riscatto e nella integrazione.
Non sono mancati i momenti difficili per i profughi, in particolare quelli in cui venivano velatamente addossate le colpe del fascismo, ma la forza della comunità ha saputo prevalere sugli aspetti negativi, e anzi  quest’ultimi son divenuti un bagaglio di esperienza. Molta la curiosità dei ragazzi anche sulla struttura del libro che mette insieme  foto vecchie e nuove oltre a parti grafiche e, scritte e, non a caso, è stato concepito e pubblicato in Francia.
Sembra che il ritardo con cui l’Italia ha fatto i conti con la propria storia abbia calcificato un racconto che drammatizza a senso unico la storia e fatica a tenere conto di una necessaria relatività delle memorie. Il confine orientale per noi è, invece occidentale per sloveni e croati con i quali dobbiamo convivere rafforzando la casa comune europea. La storia narrata da Caterina Sansone è una storia di italiani e croati, perché mista e bilingue era la sua famiglia, a conferma che l’etnia e la cultura non seguono ideologie o fittizie linee di confine.
Speriamo di aver trasmesso ai ragazzi la necessità di convivenza pacifica in un momento in cui soffiano ancora venti di guerra.

13 agosto 2021: Gino Strada lascia questo mondo in pessime mani

Il 13 agosto 2021 sarà ricordato perché mentre Gino Strada, medico chirurgo di guerra e  fondatore di Emergency, lascia questa terra, in Afghanistan le truppe dei Talebani intensificano la conquista del paese.  Brutta coincidenza.

In Afghanistan Emergency, una Ong tutta italiana e tutta speciale, ha costruito e diretto dai primi anni  della sua fondazione, alcuni degli ospedali più importanti del paese e lo ha fatto perché in questo paese la guerra sembra non finire mai e lascia sul terreno migliaia vittime per lo più civili.  Emergency si è incaricata di curare queste vittime in modo gratuito e di farlo perché i diritti umani sono di tutti altrimenti diventano privilegi, così pensavano Gino Strada e la moglie Teresa, altra anima dell’Associazione.    Lo scacchiere internazionale sembra fare i suoi giochi di guerra in questo ombelico del mondo che si trova paradossalmente in mezzo tra le potenze che cercano una egemonia nel mondo occidentale e non solo.

Ci eravamo lasciati con grandi speranze in una presidenza statunitense di Joe Biden che invece non ha fatto altro che avvallare la decisione di Trump di lasciare il paese per poi addossare la colpa delle conseguenze sul rivale.   Le colpe non sono mai di un solo soggetto ed anche la nuova presidenza USA ha le sue ma di certo la storia parte da molto lontano e l’amico Nico Piro, giornalista inviato in quella parte del mondo,  ne ha scritto con cognizione di causa e ne ha parlato anche con noi del Fiume, perciò lasciamo le analisi a chi ne sa più di noi.

Per parte nostra non possiamo che piangere la sorte delle tante donne e bambine che verranno private di sogni e speranze, e continuare a sostenere Emergency attraverso le donazioni dirette o ai tanti volontari e volontarie che con i banchetti nelle piazze e nei teatri cercano di diffondere la lezione di umanità di Gino Strada.

Non abbiamo che il voto e la manifestazione per provare a migliorare il mondo, la guerra non ci appartiene.   Faremo il possibile contro le ingiustizie del mondo invitando tra noi, a farci riflettere, chi sta in primo piano.    Altro vorremmo ma altro non possiamo.

Un abbraccio a Gino Strada, burbero e scontroso e dagli occhi tristi e pieni dei mali del mondo.

20 gennaio 2021-UN NUOVO PRESIDENTE PER L’AMERICA

Il nuovo Presidente democratico degli Stati Uniti d’America, Joe Biden e la sua vice Kamala Harris si sono insediati oggi a Capitol Hill,  in una splendida giornata di sole che ha reso ancor più bello l’evento.

Dopo quattro anni di presidenza Donald Trump che ha fatto della discriminazione razziale e della menzogna  mediatica il suo pane quotidiano, il nuovo corso porta un vento di speranza per il mondo intero. 

Nel frattempo alla politica si è aggiunto il virus Covid-19 che ci ha calato in una realtà che ancora facciamo fatica a comprendere soprattutto negli esiti che avrà in futuro.  Mesi di pandemia hanno impoverito molte classi sociali e di sicuro alcune categorie economiche ma hanno soprattutto diviso le persone, esasperato gli animi, sfilacciato i rapporti sociali e anche quelli parentali.  Allo slogan fastidioso “andrà tutto bene” non ha fatto seguito un percorso della società civile che sia andato in quel senso. Le conversazioni, per lo più telefoniche o video, si incentrano  su “Come stai” “Sei positivo?” “Hai fatto il secondo tampone?” ecc, quando non si sviluppano attorno alle difficoltà del lavoro che non c’è o che è sfibrante, se si lavora nella sanità.

Le scuole stanno arrancando nella fatica immane di tenere i giovani, soprattutto gli adolescenti, allacciati ad un esile filo che nei casi più difficili  si è già spezzato, dietro le telecamere spente dei telefonini con cui si “marca lezione”, senza parteciparvi realmente.  Tra collegamenti internet intermittenti, mancanza di strumentazione, tempi ridotti di attenzione, interrogazioni con lunghi tempi morti, la quantità di sapere che si trasmette è il 30% di quanto avveniva in presenza. Con qualche eccezione sicuramente, ma la maggioranza de casi segue queste percentuali. 

In questa situazione è difficile parlare di programmi scolastici, figuriamoci di aggiungere contenuti come ci impongono in primis i dettati europei (educazione civica) e in secundis il calendario civile delle nostre memorie.

L’ATTIVITA’ DEL FIUME PER LA GIORNATA DELLA MEMORIA 2021

In una situazione in cui il distanziamento e la chiusura di teatri ed auditori rende impossibile riunire più persone, se non per necessità, risulta molto difficile per il Fiume seguire la mission che si è data. Diffondere la conoscenza della storia del ‘900 ed in particolare della persecuzione antiebraica in Italia e nel Polesine per noi è portare nei nostri paesi studiosi di grande spessore che trasmettano le conoscenza su questo tema così delicato e purtroppo sempre attuale.     Dall’esperienza di didattica a distanza abbiamo tratto la conclusione che l’incontro in video non ha la valenza di quello in presenza e, inoltre, la mole di appuntamenti Zoom, Meet, Teams… che si sono succeduti in questo annus horribilis nel tentativo di sopperire alla distanza, ha ingenerato una stanchezza proprio in chi dovrebbe fruire maggiormente di questo mezzo. 

Per questo abbiamo declinato molti inviti delle istituzioni che solitamente ci chiedevano di dare il nostro contributo.  Le istituzioni hanno l’obbligo di organizzare “qualcosa” ma noi possiamo anche frenare la nostra corsa e quindi  ne approfitteremo per dare a breve indicazioni su alcuni contributi che nel frattempo hanno visto la luce.

16 OTTOBRE 2020 – UN ALTRO TESTIMONE CI LASCIA

E’ mancato un altro testimone eccezionale dell’orrore nazista, Ytzhak Reichenbaum che abbiamo conosciuto in un viaggio in Israele del 2009. Di lui e della moglie Bella pubblichiamo il saluto di  Maria Pia Bernicchia (autrice del libro “Chi vuol vedere la mamma…faccia un passo avanti”, Proedi Editore)

“Mi spetta un compito doloroso. Dare un saluto che sia una carezza a Bella e a Yitzhak… Già il cognome è un programma: Reichenbaum “albero ricco”…    Ed è da qui che comincerei a raccontare questa coppia, queste due anime gemelle, che realizzano il desiderio di Filemone e Bauci,  che staranno insieme sempre e per sempre.

Bella se ne va per prima, quasi a voler aspettare il suo uomo. E poco dopo la segue Yitzhak

Sia benedetta la loro memoria!  Ricco di doni Yitzhak, buono, generoso, paziente, sempre con il sorriso, intelligente, combattivo. Bella sempre con Yitzhak, sapeva tutto di lui, lei che grazie alla vista lunga dei suoi era riuscita a sfuggire al carnefice nazista scappando dalla Polonia e cercando rifugio in quella terra che diventerà nel 1948 Israele.   Bella conosce l’orrore di riflesso quindi. Insieme a Yitzhak faranno famiglia. Avranno figli e nipoti.  Yitzhak è fratello di Eduard Reichenbaum, uno dei 20 bambini di Bullenhuser Damm, e qui la storia si fa orrore.  Solo io so quanta pazienza ha avuto Yitzhak con me. Quante volte gli ho scritto nel corso degli anni per avere conferme. Sempre mi ha risposto e insieme a Guenther Schwarberg abbiamo messo a punto le informazioni sul dramma di Bullenhuser Damm e poi con l’editore Proedi lo abbiamo consegnato alla storia.  Generosamente Yitzhak mi ha inviato anche la sua testimonianza in inglese. La stessa che ha consegnato all’Archivio del Museo di Auschwitz. E anche l’intervista che verrà inserita nel docufilm del regista Miligi Gianluca “Rose bianche su sfondo nero” per Rai Storia.

Con Bella e Yitzhak sono stata il 20 aprile alla commemorazione annuale ad Amburgo dal 2004. Incredibile come sia nata fra conoscenti e parenti una relazione forte, vera, unica. Davvero un filo d’oro ci lega!  Stupenda la visita della famiglia Reichenbaum a Verona in agosto del 2007. Ore meravigliose, indimenticabili. Bellissimo il mio viaggio a Gerusalemme. Con Yitzhak in un liceo a parlare dei 20 bambini  e poi al Village Godstein dove c’è il Giardino di Rose Bianche dedicato ai 20 bambini

Ma il cuore fa fatica a ricordare quella discesa al buio. Sono andata a Yad Vashem con Yitzhak e Bella. Non lo dimenticherò mai. Yitzhak era un bambino. Un bambino sopravvissuto alla Shoah e ha dedicato la vita a raccontare la verità senza mai ferire, con quella “leggerezza” tipica dei sopravvissuti e Bella è stata sempre al suo fianco. Mi consola un po’ pensarli insieme ancora e per sempre, li penso che volteggiano come gli innamorati nei dipinti di Marc Chagall.

Grazie, dal cuore!”

maria pia bernicchia