19 febbraio 2022 – Due Carrare… le tragiche vicende del confine Orientale con Caterina Sansone

Due Carrare (Pd) giorno del ricordo 2022. Con l’appuntamento  alla scuola media “A. Moro” sul Giorno del ricordo, come Associazione abbiamo chiuso il ciclo di approfondimento su due temi fondamentali della storia del ‘900,  che abbiamo tenuto uniti solo nell’inquadramento storico. Non c’è dubbio che la vicenda del confine orientale parta da lontano e dagli avvicendamenti politici importanti che queste terre hanno visto nei secoli. Non era facile parlarne a ragazzi della III media ma con l’aiuto degli insegnanti e di una Amministrazione illuminata (presente con il vice Sindaco Rosina e il consigliere Pizzo) abbiamo cercato di dare un quadro sintetico della fluttuazione dei confini e dell’avvicendarsi dei regimi totalitari che hanno giocato un ruolo importante e drammatico.
Nessuna concessione all’orrore,  perché orrore c’è stato da tutte le parti. Prima dei fascisti, poi per la dura repressione dei nazisti ed infine per la corsa dell’esercito titino ad accaparrarsi le ricche e strategiche terre dell’Istria. Parlare di Tito ai ragazzi di oggi nati ben oltre le ultime guerre che hanno portato alla dissoluzione della Jugoslavia non è scontato come per persone della nostra generazione ma abbiamo introdotto dei temi che potranno essere sviluppati a scuola o nella ricca biblioteca del paese.
L’aspetto più interessante e nuovo è stato l’intervento di Caterina Sansone, fotografa e pubblicista, nonché discendente di esuli fiumani, che ha avuto la bella idea di prendere spunto dalla storia di sua madre per ripercorrere il viaggio degli esuli e ripeterne le tappe a ritroso fino a Fiume/Rijeka attraverso una graphic novel.
Il suo racconto, infatti, si è dipanato appoggiandosi alle foto della graphic novel “Palacinche” pubblicata nel 2012 e tradotta anche in francese e tedesco, nella quale il racconto dell’esodo dei profughi istriani assume le tinte di un viaggio duro ma sfociato nel riscatto e nella integrazione.
Non sono mancati i momenti difficili per i profughi, in particolare quelli in cui venivano velatamente addossate le colpe del fascismo, ma la forza della comunità ha saputo prevalere sugli aspetti negativi, e anzi  quest’ultimi son divenuti un bagaglio di esperienza. Molta la curiosità dei ragazzi anche sulla struttura del libro che mette insieme  foto vecchie e nuove oltre a parti grafiche e, scritte e, non a caso, è stato concepito e pubblicato in Francia.
Sembra che il ritardo con cui l’Italia ha fatto i conti con la propria storia abbia calcificato un racconto che drammatizza a senso unico la storia e fatica a tenere conto di una necessaria relatività delle memorie. Il confine orientale per noi è, invece occidentale per sloveni e croati con i quali dobbiamo convivere rafforzando la casa comune europea. La storia narrata da Caterina Sansone è una storia di italiani e croati, perché mista e bilingue era la sua famiglia, a conferma che l’etnia e la cultura non seguono ideologie o fittizie linee di confine.
Speriamo di aver trasmesso ai ragazzi la necessità di convivenza pacifica in un momento in cui soffiano ancora venti di guerra.

5 febbraio 2022 – La storia di Andra e Tatiana Bucci a Due Carrare

Il comune padovano di Due Carrare ha offerto la possibilità di fare didattica della Shoah. Grazie ad una Amministrazione comunale consapevole ed attenta, nella persona di Alice Carpanese,  abbiamo tenuto in occasione della Giornata della Memoria un  incontro in presenza con gli studenti  sul tema delle leggi razziali e sulle loro conseguenze per gli ebrei italiani e no.

In questi tempi la presenza è fondamentale per tornare alla normalità nella scuola e, in questo caso, per poter studiare la storia in modo diverso. Cosa trasmettere agli studenti abituati a due anni di lezioni in didattica a distanza?
Di sicuro il contatto diretto tra interlocutori  e questo è stato reso possibile dalla collaborazione con gli insegnanti della scuola media “A.Moro” del comune padovano che hanno accompagnato gli studenti in due turni alla Casa dei Carraresi.
In secondo luogo l’apporto di esperti di storia e di didattica della storia.  Non basta, infatti,  saper la storia per trasmetterla in modo efficace, bisogna saperla insegnare soprattutto in relazione a chi si ha difronte.   Nella rarefazione degli interventi che ci sono stati richiesti sul tema della Shoah, abbiamo potuto lavorare con impegno per dare il meglio assieme ad associazioni e storici che ci accompagnano in questo compito di trasmissione delle conoscenze.
L’intervento a Due Carrare, rivolto alle terze medie, è stato preceduto da una mostra sulle leggi razziali che il CDP, Centro di Documentazione Polesana, ha allestito nell’atrio della scuola.    Le docenti curricolari dei ragazzi si sono incaricate di spiegare i pannelli della mostra negli orari scolastici.  In questo modo gli alunni sono arrivati già preparati all’incontro con la dott.ssa Francesca Panozzo,  studiosa della Shoah, e in servizio presso il Museo ebraico di Bologna.
Francesca Panozzo ha fatto un excursus storico interagendo con i ragazzi per arrivare a far comprendere le immagini del cartone “Una stella per Andra e Tati”  visto subito dopo dalle classi.  Al termine della visione sono stati ripresi i passaggi più importanti per verificare dubbi o perplessità e dare ulteriori spiegazioni.
Solo alla fine si è introdotto il collegamento da Bruxelles via zoom con le protagoniste della storia, le sorelle Bucci che hanno salutato e risposto alle domande dei ragazzi.
La storia di Andra e Tatiana Bucci a partire dalla Russia, terra d’origine della nonna, fino ad Auschwitz è emblematica per capire che le leggi razziali non lasciavano scelta alla collettività.
Tuttavia ragionando sulla vicenda di Andra e Tati ma anche sulla vicenda delle  famiglie Mevorach e Hasson che sono state nascoste per oltre un anno nel borgo limitrofo di Pontemanco e si sono salvate grazie alla collaborazione di una comunità resistente, si è cercato di spiegare ai ragazzi la necessità della partecipazione alle vicende della storia e la possibilità individuale della scelta.
Nonostante i fascismi la scelta personale poteva e può sempre fare la differenza. Apprendere questa lezione è la vera utilità che può avere la Giornata della Memoria.
 

30 ottobre 2021 – PARLAR DI GUERRA NON E’ MAI ABBASTANZA

Rovigo e Villadose sono stata una bella doppietta di approfondimento della storia del confine orientale. Del resto i nostri affezionati sono abituati a farlo da anni con i migliori storici sulla piazza. Tra i più giovani Alessandro Cattunar, Federico Tenca Montini ed Eric Gobetti, ma con noi ne ha parlato più volte anche il grande professor Boris Pahor (107 e non li dimostra!).

Sentirsi dare del negazionista come è successo ad Eric Gobetti, di questi tempi è facile.

In questi ultimi tragici dieci anni le parti si sono invertite, non è più un tabù dirsi fascisti e invece sembra quasi una vergogna festeggiare la liberazione dal nazi-fascismo.

Gli storici per fortuna vanno oltre, studiano i documenti, raccolgono le testimonianze, le classificano e le confrontano. Gli storici sanno distinguere ciò che accade realmente  dalla partecipazione emotiva mentre  quando si dice “foibe” chi ha interesse a nascondere le vicende, gioca sulla crudeltà e sull’orrore mistificando i fatti e amplificando i numeri.

Le atrocità di una guerra durata vent’anni nelle terre di confine non hanno bisogno di essere amplificate, raccontate sì ed è questo che in sintesi fa il libro “e allora le foibe” tracciando un percorso divulgativo con precisi riferimenti bibliografici.

L’esodo poi va ugualmente raccontato senza mescolarlo con le foibe perché i due fatti non sono strettamente collegati visto che si parla di 1943 e 1945 contro il 1949-54.

La guerra è il male. La guerra rompe tutti i freni alla violenza primordiale dell’uomo e scompagina gli schemi che nei secoli hanno garantito la convivenza civile.

Ne abbiamo parlato con Nico Piro, inviato di guerra di Rai 3 a proposito dell’Afghanistan nella serata interessante e coinvolgente tenutasi al Forum San Martino nella cittadina veneta di San Martino di Venezze con la collaborazione della nuova Amministrazione Comunale e degli amici del gruppo Emergency di Rovigo rappresentati da Gabriele Casarin.

Nico Piro ha presentato il suo documentario “Un ospedale in guerra”, in cui ha raccontato le condizioni in cui si trova ad operare l’ospedale di Emergency a Kabul, mettendo in risalto il prezioso lavoro di Gino Strada, morto il 13 agosto, e del suo staff.

Il documentario è stata l’occasione per conoscere ancor più il grande lavoro dei medici e infermieri di Emergency, per poi riflettere sul ruolo che hanno giocato e giocano tutt’ora gli attori della politica internazionale, a partire dagli americani e dalla loro fallimentare gestione ventennale del paese, ma senza risparmiare critiche al governo italiano e non solo, che ha speso miliardi per impiegare contingenti militari nel paese asiatico senza risolvere i problemi della popolazione.

Una serata quest’ultima che si aggiunge e completa, attualizzandola, quella di Rovigo e Villadose e che getta un a speranza contraddistinta oggi dai tre segni orizzontali rossi, che porta il nome di Emergency.

 

 

28 ottobre 2021- Approfondire la storia del ‘900

Approfondire la storia del ‘900 è il compito che ci siamo dati e che segna l’autunno di risveglio delle attività culturali dell’Associazione il Fiume.

Come tutti abbiamo vissuto in un letargo attendista la fase dello sviluppo e controllo della pandemia.  Non abbiamo partecipato al dibattito “no-vax” “si-vax” perchè siamo convinti che lo spillover del virus Sars Covid ci sia stato, eccome, ma da italiani ogni provvedimento preso non sarebbe stato accettato da una o dall’altra parte della popolazione. Siamo così, individualisti, libertari per noi stessi e moralisti per gli altri, capaci di straordinari eroismi e di deprecabile codardia.

Volendo guardare alla storia del secolo scorso, in attesa che il presente diventi storia e ci consenta uno sguardo sui fatti, abbiamo in programma un ciclo di presentazioni e discussioni  attraverso la collana della casa Editrice Laterza dal titolo Fact chechking ossia “la storia alla prova dei fatti”. La collana è un insieme di lavori su temi che sono stati fondanti nella rinascita del paese nel dopoguerra o, proprio per necessità di rifondazione, sono stati accantonati, ma che, in qualche modo, recentemente sono stati oggetto di discussione  rivista e s-corretta.

La Resistenza, il mito del “buon italiano”, le Foibe, la teoria dell’emigrazione come positiva quando è stata fatta da italiani e negativa se a migrare sono altri popoli che privano gli italiani dei loro diritti o, infine, il mito dell’italianità stessa, questi sono i temi che Eric Gobetti, Carlo Greppi, Chiara Colombini e Francesco Filippi  hanno approfondito e reso accessibili al pubblico più ampio.

Il primo appuntamento è quello con le foibe e con le vicende del confine orientale attraverso una nostra vecchia conoscenza, Eric Gobetti che per noi del Fiume ha parlato di Jugoslavia dal lontano 2011 ed è poi venuto più volte a trattare dei Balcani e della nostra guerra sul quel fronte.

Appuntamento doppio in collaborazione con  l’Anpi di Rovigo  l’ Arci e  grazie al contributo logistico dell’Auser, ore 17.00  a Rovigo , Piazza Tienanmen e  con l’Anpi di Villadose alle ore 21.00 in Biblioteca comunale .

Ovviamente è obbligatorio il Green pass e la mascherina.

 

 

13 agosto 2021: Gino Strada lascia questo mondo in pessime mani

Il 13 agosto 2021 sarà ricordato perché mentre Gino Strada, medico chirurgo di guerra e  fondatore di Emergency, lascia questa terra, in Afghanistan le truppe dei Talebani intensificano la conquista del paese.  Brutta coincidenza.

In Afghanistan Emergency, una Ong tutta italiana e tutta speciale, ha costruito e diretto dai primi anni  della sua fondazione, alcuni degli ospedali più importanti del paese e lo ha fatto perché in questo paese la guerra sembra non finire mai e lascia sul terreno migliaia vittime per lo più civili.  Emergency si è incaricata di curare queste vittime in modo gratuito e di farlo perché i diritti umani sono di tutti altrimenti diventano privilegi, così pensavano Gino Strada e la moglie Teresa, altra anima dell’Associazione.    Lo scacchiere internazionale sembra fare i suoi giochi di guerra in questo ombelico del mondo che si trova paradossalmente in mezzo tra le potenze che cercano una egemonia nel mondo occidentale e non solo.

Ci eravamo lasciati con grandi speranze in una presidenza statunitense di Joe Biden che invece non ha fatto altro che avvallare la decisione di Trump di lasciare il paese per poi addossare la colpa delle conseguenze sul rivale.   Le colpe non sono mai di un solo soggetto ed anche la nuova presidenza USA ha le sue ma di certo la storia parte da molto lontano e l’amico Nico Piro, giornalista inviato in quella parte del mondo,  ne ha scritto con cognizione di causa e ne ha parlato anche con noi del Fiume, perciò lasciamo le analisi a chi ne sa più di noi.

Per parte nostra non possiamo che piangere la sorte delle tante donne e bambine che verranno private di sogni e speranze, e continuare a sostenere Emergency attraverso le donazioni dirette o ai tanti volontari e volontarie che con i banchetti nelle piazze e nei teatri cercano di diffondere la lezione di umanità di Gino Strada.

Non abbiamo che il voto e la manifestazione per provare a migliorare il mondo, la guerra non ci appartiene.   Faremo il possibile contro le ingiustizie del mondo invitando tra noi, a farci riflettere, chi sta in primo piano.    Altro vorremmo ma altro non possiamo.

Un abbraccio a Gino Strada, burbero e scontroso e dagli occhi tristi e pieni dei mali del mondo.