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Negare l’esistenza dell’Olocausto significa uccidere una seconda volta vittime innocenti. Cancellare la memoria è tipico dei regimi totalitari. Bisogna reagire contro queste pratiche con la massima energia.
Nicolai Lilin

12 e 14 dicembre – Seminario per insegnanti su antisemitismo e Shoah

ADRIA (Ro) – Casa delle Associazioni – via Dante 13 

Lunedì 12 dicembre          ore 16.00-18.00

Claudio VERCELLI       Storico contemporaneista 

L’antisemitismo come premessa della Shoah

Mercoledì 14 dicembre        ore 16.00-18.00

Frediano SESSI
Saggista, scrittore, traduttore, insegna Sociologia generale all’Universitàdi Brescia.                                                                                 

L’incubo di Auschwitz

 

Dai primi anni in cui si è introdotta la Giornata della Memoria dello sterminio del popolo ebraico e delle altre minoranze, le iniziative pubbliche e nelle scuole si sono moltiplicate così come le proposte dei media. Parallelamente molto materiale storico si è aggiunto alle più importanti testimonianze a partire da quella di Primo Levi e in tutta Europa gli studi sulla Shoah hanno avuto grande sviluppo. Tuttavia il loro incremento ed approfondimento non sempre non sempre sono giunti nella scuola che in molti casi ha finito per celebrare anziché dare strumenti di conoscenza agli studenti.

Il seminario per gli insegnanti della scuola primaria e secondaria, aperto anche al pubblico esterno ha l’obiettivo è richiamare le premesse teoriche dello sterminio e della Shoah sottolineandone l’unicità seppure all’interno del magma di violenza del ‘900.            Dare degli strumenti per organizzare una efficace trasmissione delle violenze del ‘900 senza spettacolarizzazione ma con una adeguata contestualizzazione è il nostro scopo.

Il seminario che si svolgerà in presenza in due pomeriggi ad Adria, è organizzato dall’ISERS di Badia Polesine, dall’Associazione Il Fiume di Stienta e dal Comitato Pietre d’Inciampo di Adria

24 settembre 2022 – Abbiamo perso Estica, la nostra Anna Frank a lieto fine

Alle soglie del Capodanno ebraico di questo 5782, anno  2022 dell’era cristiana,  abbiamo perso un’altro testimone della Shoah e della persecuzione antiebraica.   La piccola “Estiza” fuggita a 13 anni da Zagabria e portata da una signora a Trieste e poi a Rovigo, fino a raggiungere gli zii a Costa di Rovigo per sfuggire a deportazione ad Auschwitz, è mancata sabato 17 settembre.
Come Anna Frank ma a lieto fine, dopo aver trascorso un anno e mezzo a Costa di Rovigo come internata ebrea straniera,  era fuggita ancora dopo l’8 settembre 1943 e ed era stata  nascosta a Pontemanco (Due Carrare in provincia di Padova) in una soffitta a casa della famiglia Brunazzo.  Nella soffitta era riuscita a nascondersi con gli altri sei familiari fino al 27 aprile 1945.
A guerra finita, senza genitori (la madre uccisa ad Auschwitz e il padre partigiano disperso)  e ormai adolescente, aveva preso in mano la sua vita scegliendo l’emigrazione in Palestina e vivendo nel kibbutz Mehravia una vita serena e operosa anche se in un paese entrato subito in guerra e diventato Israele.
Dopo molti anni, grazie all’amore dei figli e dei nipoti, era stata portata a ripercorrere le tracce della sua vita in Europa incrociando così la ricerca di Luciano Bombarda sull’internamento libero degli ebrei stranieri in Polesine.

La ricostruzione delle vite degli ebrei internati in provincia di Rovigo aveva messo insieme le tessere di un mosaico che riportò Estica Danon Ayalon a Costa di Rovigo nel 2007 in una commossa rievocazione delle sue avventure.    Ci piace riportare il commiato di Reuma Harpaz la figlia che l’ha accompagnata nel suo viaggio a ritroso.

“Mia madre ha chiuso gli occhi e ha detto addio al mondo. Nata a Zagabria figlia unica con un’infanzia felice fino a 11 anni e poi fuga con  sconosciuti e senza genitori in una terra straniera piena di guerra e sopravvivenza annegata in ogni cellula del suo corpo.  E poi Aliàh, kibbutz, lavoro, matrimonio, nuova vita. E arrivammo noi tre figli, una piccola famiglia tutta sua che era tutto il suo mondo. Mia madre ci ha insegnato cos’è la saggezza della vita, donare e amore incondizionato, accettare l’altro, felicità e tristezza, soddisfazione delle piccole cose della vita, amore umano e aiuto del prossimo, compassione, semplicità, modestia, calore e al posto dell’ invidia tanta sensibilità. Pezzi di parole in jugoslavo,  deliziosi e confortanti cibi casalinghi, canzoni in ladino e italiano…
Cara amata donna riposa in pace insieme a mio padre.   (Reuma Ayalon Harpaz)

Immagini di Estica al lavoro nel kibbutz Merhavia e con la famiglia

Un abbraccio da tutti coloro che l’hanno conosciuta e hanno conosciuto l’umanità della sua famiglia è doveroso.
E che si abbracci anche con Luciano, Shlomo, Itzak e tutti gli altri amici del Fiume purtroppo scomparsi.

Agosto 2009 incontro a Merhavia di Luciano Bombarda, Estica e Chiara Fabian

 

14 giugno 2022 – OMAGGIO A BORIS PAHOR PER I 100 ANNI

Nell’occasione dei 100 anni del professor Boris Pahor la rivista triestina “ARTE CULTURA E SOCIETA'” pubblicò un numero speciale  con il suo ringraziamento per le celebrazioni e con una serie di articoli di critici, giornalisti e persone di cultura che ne tratteggiavano la figura di intellettuale simbolo del ‘900.

Con l’autorizzazione di Tatjana Rojc alleghiamo il suo articolo sul rapporto speciale tra Boris e la moglie che fu sempre un punto fermo nella vita e una fonte di ispirazione per lo scrittore.

30 maggio 2022- MUORE BORIS PAHOR SCRITTORE DEL SECOLO MA ANCHE AMICO DEL FIUME

Ormai si pensava che il “Professor” potesse vivere in eterno e che come un oracolo avrebbe dispensato le sue massime dall’alto della collina assolata di Contovello ed invece si è spento in silenzio, dopo aver parlato per una vita con fermezza e lucidità.

Molto si è scritto di lui e delle sue opere, il Nobel è stato evocato più volte negli anni scorsi ma a noi piace ricordarlo come un amico che non si sottraeva mai agli incontri anche se dovevano essere annunciati e rispettare le sue regole. Con Luciano Bombarda che non si lasciava intimorire da nulla e tanto meno dalla fama di chi lo interessava, il Professor ha fatto lunghi viaggi Trieste-Stienta, andata e ritorno,  perché la notte doveva tornare dalla sua Radoslava.    Pullover e impermeabile anche col caldo, per lui che aveva il freddo del lager nelle ossa, non mancavano mai, le minestrine con uovo e formaggio e il pane, di cui mangiava anche le briciole,  lo hanno preservato fino a 107 anni.  Fuori dall’ambito della letteratura slovena lo hanno portato il suo “Necropoli” e la trasmissione di Fabio Fazio. Grazie a Luciano abbiamo goduto piccoli tratti del suo lungo percorso e attraverso di lui abbiamo conosciuto importanti esponenti della cultura slovena da Tatjana Rojc a Dunja Nanut.

Un “grazie di tutto” è il minimo che possiamo dirgli.

5 febbraio 2022 – La storia di Andra e Tatiana Bucci a Due Carrare

Il comune padovano di Due Carrare ha offerto la possibilità di fare didattica della Shoah. Grazie ad una Amministrazione comunale consapevole ed attenta, nella persona di Alice Carpanese,  abbiamo tenuto in occasione della Giornata della Memoria un  incontro in presenza con gli studenti  sul tema delle leggi razziali e sulle loro conseguenze per gli ebrei italiani e no.

In questi tempi la presenza è fondamentale per tornare alla normalità nella scuola e, in questo caso, per poter studiare la storia in modo diverso. Cosa trasmettere agli studenti abituati a due anni di lezioni in didattica a distanza?
Di sicuro il contatto diretto tra interlocutori  e questo è stato reso possibile dalla collaborazione con gli insegnanti della scuola media “A.Moro” del comune padovano che hanno accompagnato gli studenti in due turni alla Casa dei Carraresi.
In secondo luogo l’apporto di esperti di storia e di didattica della storia.  Non basta, infatti,  saper la storia per trasmetterla in modo efficace, bisogna saperla insegnare soprattutto in relazione a chi si ha difronte.   Nella rarefazione degli interventi che ci sono stati richiesti sul tema della Shoah, abbiamo potuto lavorare con impegno per dare il meglio assieme ad associazioni e storici che ci accompagnano in questo compito di trasmissione delle conoscenze.
L’intervento a Due Carrare, rivolto alle terze medie, è stato preceduto da una mostra sulle leggi razziali che il CDP, Centro di Documentazione Polesana, ha allestito nell’atrio della scuola.    Le docenti curricolari dei ragazzi si sono incaricate di spiegare i pannelli della mostra negli orari scolastici.  In questo modo gli alunni sono arrivati già preparati all’incontro con la dott.ssa Francesca Panozzo,  studiosa della Shoah, e in servizio presso il Museo ebraico di Bologna.
Francesca Panozzo ha fatto un excursus storico interagendo con i ragazzi per arrivare a far comprendere le immagini del cartone “Una stella per Andra e Tati”  visto subito dopo dalle classi.  Al termine della visione sono stati ripresi i passaggi più importanti per verificare dubbi o perplessità e dare ulteriori spiegazioni.
Solo alla fine si è introdotto il collegamento da Bruxelles via zoom con le protagoniste della storia, le sorelle Bucci che hanno salutato e risposto alle domande dei ragazzi.
La storia di Andra e Tatiana Bucci a partire dalla Russia, terra d’origine della nonna, fino ad Auschwitz è emblematica per capire che le leggi razziali non lasciavano scelta alla collettività.
Tuttavia ragionando sulla vicenda di Andra e Tati ma anche sulla vicenda delle  famiglie Mevorach e Hasson che sono state nascoste per oltre un anno nel borgo limitrofo di Pontemanco e si sono salvate grazie alla collaborazione di una comunità resistente, si è cercato di spiegare ai ragazzi la necessità della partecipazione alle vicende della storia e la possibilità individuale della scelta.
Nonostante i fascismi la scelta personale poteva e può sempre fare la differenza. Apprendere questa lezione è la vera utilità che può avere la Giornata della Memoria.